Sanremo 2018, dal trionfo di Meta-Moro al monologo di Favino (con polemica)

L’ultima serata della sessantottesima edizione di Sanremo 2018 ha celebrato il trionfo di Ermal Meta e Fabrizio Moro con ‘Non mi avete fatto niente’. Un’edizione da record quella firmata da Claudio Baglioni nel corso della quale non sono mancati momenti emozionanti. Nel corso della finale Pierfrancesco Favino, mattatore del Festival, è stato protagonista di un commovente monologo sul delicato tema dei immigrati. Al buio e su una sedia al centro del palco l’attore ha interpretato con intensità ‘La notte poco prima delle foreste’, atto unico del drammaturgo e regista francese Bernard-Marie Kolte’s del 1977. Sull’Ariston è calato il silenzio: il pubblico è stato letteralmente rapito da Favino: ‘Mai puoi dire che questa è casa mia’. Uno sfogo disperato nella più completa solitudine ed il desiderio di fermarsi, parlare e stendersi sull’erba con chi vive la stessa condizione. ‘Dove vai sarai sempre più straniero, ti prendono sempre a calci nel sedere’.  Un lungo peregrinare al quale l’uomo con la valigia si ribella: ‘Io non mi muovo più, voglio sdraiarmi una buona volta’. Gli occhi di Favino sono lucidi così come quelli di tanti spettatori in sala. Lo showman torna a sedersi, il palcoscenico si illumina per Fiorella Mannoia  Claudio Baglioni che eseguono il brano Mio fratello che guardi il mondo.

Il direttore artistico trattiene a stento le lacrime: è standing ovation. L’artista romana ringrazia il ‘capitano’ per avergli dato l’opportunità di cantare il brano a Sanremo. ‘E ringrazio Ivano Fossati per averlo scritto’. Da rilevare che al termine della performance si è sentito qualcuno affermare ‘siete tre stro..i. Il particolare è stato evidenziato su Twitter perché non si è compresa se si trattasse di una battuta a microfono aperto o di un’invettiva rivolta da una persona del pubblico.