Musica e arte: l’acuto di Re d’Italia Art al Festival di Sanremo

 

 

Arte e cultura sono state le protagoniste indiscusse del Festival di Sanremo 2018. L’edizione che passerà alla storia per il record di share e un buon indice di gradimento è stata il trionfo anche dei tre conduttori sul palco, Claudio BaglioniMichelle Hunziker e Pier Francesco Favino. Durante una pausa dagli impegni e dalle prove per le serate, la showgirl svizzera si è regalata una full immersion nell’arte contemporanea. La Hunziker è stata solo l’ultima delle stelle dello spettacolo italiano che hanno ammirato la mostra organizzata dalla Re d’Italia Art, che ha animato il museo del “PalaFiori” a Casa Sanremo con i suoi colori e il suo urban style che ricorda da vicino la routine quotidiana nelle grandi metropoli internazionali. Per l’intera settimana del Festival, dal 4 al 10 febbraio, quadri e sculture di artisti noti al grande pubblico – come Andy Warhol, Renato Guttuso, Claude Monet Giorgio De Chirico –Mimmo Rotella, Antonio Nocera, Domenico Villano, Antonello Capozzi, Giovanna Orilia, Mario Schifano, Ugo Nespolo, Salvatore Fiume, Paola Ruggiero, Ugo Attardi Carlito Turchino ed Elvio Marchionni hanno disegnato un percorso artistico variopinto, che esprimesse appieno il concetto di pace. Da Carlo Conti a Claudio Baglioni, passando per Celentano e Morandi, senza dimenticare la stessa Michelle Hunziker: le opere hanno incastonato i volti di molti interpreti che hanno animato Sanremo durante le ultime edizioni, come ha confermato il giudizio illustre di Vittorio Sgarbi, secondo cui « Il canto è la prima espressione dell’anima, e qui si manifesta con una pittura istintiva collegando l’iniziativa in maniera organica con Sanremo». Per la prima volta in esposizione e presentata nella Città dei fiori anche per “La maternità”, ultima opera del maestro Lucio Oliveri e pura espressione dei valori della vita ,rappresenta il bacio tra una mamma e il proprio figlio .

 

 

 

Il grande successo di pubblico e di critica per la mostra organizzata dal curatore Marco Giordano è un ottimo segnale per un’iniziativa che si proponeva come obiettivo quello di continuare a valorizzare l’arte all’interno di una società in cui regna la frenesia: «L’arte non ha crisi, ma prende valore con il tempo», ha affermato lo stesso Giordano. «Opere di talenti scoperti, ora hanno triplicato il loro valore di mercato. È un onore sia per gli artisti che per i collezionisti che, entrati nel mondo dell’arte attraverso un canale preferenziale, ora lo vedono trasformarsi in un vero e proprio business.  Il Festival è andato in archivio con un successo di critica e di ascolti, ma anche la terza edizione della mostra d’Arte contemporanea ha stupito tutti i visitatori, e si ripromette di valorizzare al meglio quelle opere che siano in grado di far volare con la mente fino a toccare quel blu dipinto di blu che è già stato simbolo della canzone italiana e del Festival di Sanremo.