Rispettiamo le donne ucraine (Mimmo Lastella)

Carissimi lettori, carissime lettrici.

La leggenda metropolitana, narra che le donne ucraine e più in generale dei paesi dell’est,  siano donne sempliciotte, di facili costumi, adatte solo ed esclusivamente a fare le cameriere, badanti e amanti; concetto ribadito inopportunamente da taluni giornalisti della tv pubblica, giornalisti che si professano di sinistra. L’avesse detto uno di destra, sarebbe successo il finimondo, l’avrebbero crocifisso, accusandolo di razzismo e fascismo; e invece, poiché tale sproloquio, proviene dall’enturage della sinistra: “tutto va bene, Madama La Marchesa”; per fortuna, i due giornalisti, una delle quali donna “rispondente al nome di “Lucia Annunziata”, <unica giornalista che stimo, assieme alla figlia d’arte Bianca Berlinguer>, si sono scusati nottetempo.

Ora, per capire il temperamento e il modus operandi da geisha di queste donne, molte delle quali, avviate alla prostituzione da sfruttatori senza scrupoli, occorre analizzare la realtà dei paesi da cui provengono, una realtà fatta di povertà e miseria post regime comunista; tale contesto, le porta ad emigrare verso altri lidi, uno di questi, è il nostro paese ed adattarsi a qualsiasi tipo di lavoro, anche a quello d’utero, facendo da badanti e nello stesso tempo da ragazze coccolone a persone anziane, bisognose di un po’ d’affetto e di allegria carnale, poiché sanno che sono vicini al trapasso.

Fanno tutto ciò per sbarcare il lunario e mandare qualche soldo alle loro famiglie. La guerra,  indubbiamente, ha aggravato la loro situazione, spingendole a fuggire dalla loro patria.

Come accaduto per le donne afgane, anche per le ucraine, occorre portare rispetto , non considerandole poco di buono e arriviste; ma semplicemente donne; penso che, alle lady radical chic, questo concetto dev’essere ben chiaro, o no?

M. L. “scrittore e opinionista”