Nostalgia delle Frattocchie (Mimmo Lastella)

Carissimi lettori, carissime lettrici

Col passare degli anni, si è assistito al progressivo deterioramento “e sempre più personalizzata” classe politica e dirigente italiana.

Si è persa ogni forma d’ideologia e  pensiero politico legato ai partiti tradizionali; che dopo tangentopoli, sono sempre più andati in via d’estinzione, lasciando il posto a formazioni politiche effimere, basate sul culto della personalità verso il leader fondatore ed ideatore; che si è sempre presentato come: il salvatore della patria, salvatore che alla prova dei fatti, non è stato ; anzi, si è adeguato a quello che è il sistema vigente.

Tale situazione, ha generato una classe politica e dirigente ai vari livelli: “nazionale, regionale e comunale” di yesman, basata solo ed esclusivamente su pacchetti di tessere e voti; ma priva di progettualità e senso vero della politica, pronta a saltare di palo in frasca : a seconda della simpatia del capo paranza  o della donna scarlatta nascente; o, delle proposte più o meno allettanti del regime  dominante “vedi la politica da calcio mercato adottata in Puglia da Emiliano e tutta la sua collocazione incerta combriccola”.

Siffatto status quo, mi fa venir nostalgia della vecchia scuola politico-formativa delle Frattocchie “frazione del comune di Marino a 20km da Roma”; dove, il partito comunista italiano, formava la sua classe dirigente del futuro, una classe dirigente che nasceva dal cuore della classe operaia e non dall’aristocrazia piccolo borghese; che oggi, domina la sedicente sinistra, erede del PCI  e dei socialisti.

Quella scuola, ha generato una classe dirigente combattiva e fortemente ideologizzata, che nasceva veramente dal basso, scevra dal tecnicismo di oggi; e proprio per questo, suscitava la simpatia dell’elettorato.

La formazione politica frattocchiana, ha creato dirigenti del calibro del compianto sen Pasquale Lops, mio concittadino, uomo semplice , bracciante agricolo emigrato in Francia; una volta tornato in Italia, divenne dirigente “prima sindacale CGIL” poi politico di quel partito dei lavoratori “il PCI berlingueriano” che lo portò a scalare le varie gerarchie istituzionali: dal consiglio comunale, provinciale barese  per finire alla camera dei deputati ed al senato della repubblica.

Oggi, la formazione politica, ha ceduto il posto al mercato , alle lobby, ai personalismi ; che porteranno continuamente il nostro paese alla deriva, ad essere sempre più conquista di multinazionali straniere “vedi la Cina. “

Occorre ritornare a formare la classe dirigente, creare una sorta di albo della politica che riporti  la governante del paese a favore del cittadino e non del nuovo ordine mondiale precostituito. Aimè, cosa molto difficile.

M. L. “scrittore e opinionista”.