La folle idea di unire le estreme (Mimmo Lastella)

Come volevasi dimostrare, per governare l’Italia, c’è bisogno di sottoscrivere un atto di genuflessione, ovvero bisogna giurare fedeltà al turbo-capitalismo, all’atlantismo all’europeismo usuraio ed infine legarsi a vita agli Usa.

L’ultima a sottoscrivere questo atto, è stata la sirena italica Giorgia Meloni; la quale, inseguendo la pia illusione di diventare la prima premier donna della storia repubblicana, si è legata mani e piedi al centrodestra che sostiene Draghi, recandosi al congresso conservatore statunitense e dulcis in fundo, votando e sostenendo l’invio di armi in Ucraina.

A mio parere, il sogno Meloniano di diventare premier,  rimarrà solo un sogno o, tutt’al più un desiderio esaudito a metà; in quanto, i volponi e volpini centristi, con la regia occulta e palese del PD, già stanno pensando all’ennesimo pateracchio all’italiana post elezioni “salvo cataclismi e guerra”.

Ma, come recitava un vecchio slogan no global: “costruire un nuovo mondo e modello sociale alternativo al liberismo e turbo-capitalismo strisciante, è possibile?”

Io credo di sì! E come?

Ora, non vorrei sembrare un pensatore folle ed eretico; ma, se i residui sovranisti, diversamente sovranisti, anti atlantisti ed anti americani presenti nel panorama politico italiano, da destra a sinistra, si spogliassero dai vari dogmi ideologici: “fascismo, antifascismo, comunismo ed anticomunismo, fantasmi morti e sepolti “almeno per quanto riguarda il fascismo delle camice nere ed il comunismo staliniano”, si sedessero intorno ad un tavolo ed elaborassero un comune programma politico di salvataggio della nazione Italia, basato sul minimo comune denominatore chiamato uscita dall’Ue e dalla Nato, sul ripristino di un welfaire  a misura di cittadino, un modello di stato che abbia come linea direttrice il socialismo vero, uno stato che si riprenda la sua sovranità popolare, economica e monetaria.

Sembrerebbe l’idea di un pazzo; ma, è rimasta l’unica ancora di salvataggio per costruire un Italia migliore e salvarla dai cappi che per circa trent’anni, l’hanno tenuta a freno , determinando la perdita di diritti, di competitività economica e di potere d’acquisto della classe lavoratrice.

Come recitava una vecchia canzone: “fascisti e comunisti, giocarono allo scopone, e vinsero i fascisti, con l’asso di bastone!” In questo caso, vincerebbe l’Italia e vincerebbero gli italiani.

“pazza idea di un libero pensatore folle”.

M. L. “scrittore e opinionista”.