La dipartita pentastellata (Mimmo Lastella)

Carissimi lettori, carissime Lettrici.

Scusate la mia deformazione professionale da ex prega-morto; ma, questa tragicomica vicenda della frantumazione del Movimento cinque stelle, assomiglia sempre più alla scena e relativa ufficiatura di un funerale.

Protagonisti: “Beppe Grillo impresario funebre”; il quale, ha affisso il necrologio su Istagram, Giuseppe Conte, comprato al calcio mercato della politica e spacciato per l’avvocato del popolo, nel ruolo di ufficiante ed infine Gigino ò bibitaro nel ruolo di becchino cava-fosse di un movimento, nato per essere l’anti-casta, l’anti-sistema, i cui adepti, dichiaravano ai quattro venti, di aprire il parlamento, come una scatola di tonno, di non voler fare alleanze con nessuno, di voler andare a governare qualora, avessero preso il centoxcento dei voti. Roba da esaltati, frustrati, ex segretarie di dentisti, ex commesse di negozi d’abbigliamento ed infine ex camerieri che, come per magia, si trovarono seduti in parlamento grazie alle credulonerie del popolo italico. Ma poi, che cosa, è successo?

È successo che, assaggiando il cioccolato fondente, hanno constatato che, è più buono del tonno; e così, costoro, hanno preferito rimanere nelle stanze ovattate dei piani alti del potere dominante e globalista, abbracciando i rispettivi ed esimi rappresentanti, rappresentanti che, il giorno prima, essi stessi denigravano e dicevano di voler processare e condannare.

Aveva ragione il divo Giulio: “il potere, logora chi, non ce l’ha”.

Insomma questo manipolo di esaltati e digiunanti di politica fino ad allora, capeggiati da un comico ex comunista; in quanto, onnipresente ai festival dell’Unità del PCI e finanziati da una lobby che porta il nome di Casaleggio associati “grande assente di questa commedia”, hanno utilizzato la porta dell’anti-sistema per penetrare nel sistema che determina il nuovo ordine mondiale, genuflettendosi alla Nato, all’Ue e alla cricca dei guerrafondai per antonomasia.

Il 21 giugno 2022. tra le altre cose giorno di san Luigi Gonzaga “onomastico di Giggino il vendi-gassose che per miracolo popolare, si è trovato, prima assiso in parlamento, poi vice premier e ministro degli esteri”, rimarrà alla storia, come data della celebrazione del rito funebre del più grande inganno dell’era politica dell’Italia repubblicana: “il funerale a cinque stelle ucciso per mano dei suoi stessi adepti.

A darne  degna sepoltura, ci sta pensando il popolo italiano.

M. L. “scrittore e opinionista.”