I cinque stelle e la favoletta del tonno

 

C’era una volta, un gruppo di audaci che affascinati, da un comico che affabulava le folle, con i suoi Vaffa- day, si ficcò in testa di presentarsi alle elezioni , sotto il simbolo di  uno strano movimento che, assomigliava ad un albergo a cinque stelle; ed in effetti, questo movimento, si chiamò: movimento cinque stelle, con l’obbiettivo di far fuori la vecchia politica, la casta, le auto blu ed infine, aprire il parlamento, come una scatola di tonno.

E venne il momento in cui, il popolo italiano, affabulato da questo comico e i suoi seguaci, li mise alla prova, dandogli fiducia.

Costoro tirano fuori dal cilindro, un illustre sconosciuto di nome Giuseppe Conte “soprannominato da Trump: “Giuseppi”; il quale, durante il suo primo governo “giallo-verde”,  si autoproclama: “avvocato del popolo.”

Ma cosi, non fu. In realtà, l’illustre sconosciuto, era già conosciuto  dall’establishment economico, massonico e religioso “visto che era già nelle grazie del vaticano.” Ergo: “nuovo? No, lavato con perlana”.  

In una calda giornata d’agosto, capitan Salvini, pose fine a tale esperienza di governo e Giuseppi, giurò che quella era l’unica e sola ergo: “l’ultima”.

Ma cosi, non fu; si presentarono in soccorso i difensori dei poveri, coloro i quali, si professano salvatori della patria, scudo contro il male assoluto: “il neofascismo; che nel frattempo, da nero, è diventato verde. E Giuseppi, che prima, guidava un governo di neofascisti, fu nuovamente assiso sul trono del potere, questa volta, a guida di un governo giallo-rosso.

“Il tonno, era ormai esaurito e venne sostituito dal cioccolato fondente”.

Col passar del tempo, sopraggiunse dalla Cina, una inaspettata peste ; che travolse il mondo intero, ivi compresa l’Italia e, a Giuseppi, gli vennero riconosciuti poteri assoluti, poteri in precedenza, negati a capitan Salvini per paura che questi, instaurasse in Italia: una dittatura fascio-leghista che sostituiva il parlamento, con la fu camera dei fasci e delle corporazioni.

Giuseppi, attuò una vera e propria repressione del popolo italiano, chiudendolo in casa, chiudendo attività produttive, quali bar e ristoranti, imponendo la museruola-burqa, promettendo aiutini, ristori e bonus per tenere a bada la plebe.

Il tutto sotto il diretto comando di virologi o presunti tali alle dirette dipendenze di bigpharma.

Ma un dì di gennaio, la fata Renzi in precedenza Renzie, decide di ritirare dal governo le sue solerti ministre e il sottosegretario ragazzotto Scalfarotto; ma Giuseppi e i suoi accoliti penta-stellati, non demordono; e sotto la guida spirituale del sempre accondiscendente e vecchio diccì Mattarella, decidono di cercare costruttori di poltrone; e si rivolgono nientepopodimenochè: “al poltronificio Mastella”, re di Ceppaloni, con succursale a Benevento, il quale promette loro la salvezza e la redenzione dal clown Renzie.

Morale della favola: “ che fine ha fatto il tonno e l’apriscatola?”

Il tonno, si è mischiato col cioccolato ed alla fine, hanno fatto un tramezzino, con Mastella e la partecipazione straordinaria di Tabacci e le vecchie consorterie democristiane ed ex socialiste; che un tempo, gli audaci penta- stellati, volevano mandare in esilio.

Dimenticavo: dopo aver aperto la scatola, l’apri scatola, fu riposto nel cassetto.

Mimmo Lastella “scrittore e opinionista”