C’erano una volta i compagni di banco

Primo giorno di scuola di tanti anni fa, ricordo che c’erano i banchi biposto.

La mia classe elementare, era composta da figli e figlie di gente di varia estrazione sociale, la maestra si chiamava e si chiama tutt’oggi; sì perché  vive ed ha la veneranda età di 85 anni o giù di li: “Anna Olivieri”, una donna, molto semplice, di estrazione democristiana, cattolica fervente e praticante, tanto praticante che, al mattino prima d’iniziare la lezione “multidisciplinare, con maestra monocratica”, ci faceva alzare in piedi e ci faceva fare il segno di croce e recitare, un ave Maria e un padre nostro. Sinceramente la cosa, non mi andava molto; perché, pur essendo cattolico,  già da allora, non vedevo di buon occhio l’interferenza della religione in una istituzione statale e laica.

Eravamo circa una ventina fra bambini e bambine, sistemati in banchi biposto; ricordo che nell’arco del quinquennio della scuola elementare “oggi scuola primaria”, ho avuto diversi compagni di banco fra cui una bambina oggi donna; essa, si chiamava Anna, figlia di operaio e madre casalinga,  rimastami impressa per la sua voce soave e per la sua ottima capacità d’apprendimento, sin dai primi anni.

Fra di noi, si era creato un clima di positività ed affetto ci si aiutava l’uno, con l’altro; anche perché tutto sommato ci conoscevamo tutti anche al di fuori della scuola.

Stessa cosa alle medie, con l’unica differenza che all’epoca, iniziavo a seguire ed appassionarmi di politica, una politica anti-sistema , estrema ovvero quella praticata dai due grandi partiti d’opposizione: “il pci e l’Msi-Dn”, partiti ideologicamente opposti ma uniti per il bene comune del paese.

Per questo motivo, verso la fine del ciclo triennale, mi fu assegnato un banco monoposto; perché giudicato: “ribelle”.

Tuttavia, anche nel periodo delle medie, ho avuto compagni e compagne di banco eccezionali; voglio citarne due: Michele, un bravissimo ragazzo figlio di emigrati in Venezuela; il quale, sapendo delle mie simpatie per l’Msi , mi regalò un ciondolo raffigurante Mussolini; e Cristina, una bellissima ragazza figlia d’insegnanti  scomparsa prematuramente causa un terribile incidente stradale.

Credo che i banchi biposto, si usavano fino a qualche tempo fa, ovvero finché , un dì di marzo, un assurda pandemia chiamata covid, travolge il mondo intero e l’Italia, con l’unica differenza che  a governare il nostro paese, vi è un signore dai mille curriculum taroccati, che si circonda di un comitato tecnico scientifico obbediente alle multinazionali del farmaco e di una ministra della pubblica istruzione dalle idee confuse e priva d’esperienza; la quale tira fuori dal cilindro soluzioni fra le più grottesche; e cioè: rinchiudere i bambini in una campana di vetro leggi teca; per finire ai banchi monoposto muniti di rotelle; manco dovessero giocare all’autoscontro. Per non parlare delle mascherine e del tanto odiato distanziamento sociale.

Lorsignori, hanno solo il demerito di aver distrutto i valori affettivi, di creare la de-socializzazione dei rapporti umani “anche fra bambini, ragazzi e ragazze, di aver introdotto una ideologia che ribadisco, non ha nulla a che fare col fascismo e comunismo; ma, è un ideologia frutto di menti demoniache sovra-nazionali, ovvero: “l’ideologia e il culto dell’uomo mascherato; della quale, i sinistresi, ne hanno fatto un culto,  un nuovo profilattico ed infine, un omaggio al culto islamico del burqa.

Chissà quando terminerà questo martirio collettivo;  dato che il solerte ministro della “speranza-non speranza salute”, continua terrorizzare i cittadini con proclami di lunga durata?

Parafrasando un relatore sinistrese in un comizio elettorale: “dall’età dell’oro, all’età della museruola-burqa, il passo, è breve.”

Mimmo Lastella “scrittore e opinionista.”