Una storia da cantare : “ ottimi conduttori, pessime interpretazioni”

Carissimi lettori, carissime lettrici
Ho seguito su rai uno la puntata di una storia da cantare dedicata ai cantautori di Sanremo debbo dire che come conduzione da parte di Enrico Ruggeri e la mia conterranea bitontina Bianca Guaccero, non è stata male; quello che ha lasciato un po’ a desiderare, è stata l’interpretazione dei brani cantautorali da parte di cantanti non legittimi interpreti, ovvero se prendiamo: ad esempio: “Almeno tu nell’universo”, scritta da Bruno Lauzi per Mia Martini “dico Mia Martini”, brano scritto su misura per una donna, perché farlo cantare da un uomo “ermal Meta”, visto che, era presente l’attrice “Serena Rossi”, interprete del film dedicato alla storia di Mimì, la quale nella fiction la interpretò magistralmente?
E che dire del brano vincitore
dell’edizione del festival di Sanremo 1987, scritto fra l’altro dallo stesso Ruggeri “Quello che le donne non dicono” e all’epoca interpretato dalla grande Fiorella Mannoia, fatto cantare dalla Guaccero in maniera non proprio eccellente? Potevate invitare la stessa Fiorella Mannoia, o no?
Infine, perché, non avete invitato il vincitore di Sanremo 2020 “Diodato”
ed avete invitato il vincitore delle nuove proposte nonché figlio d’arte Leo Gasman? Che a mio avviso il suo pezzo durerà solo tre giorni?
“A buon intenditor, poche parole.”
Beh, credo che
bisogna far “di nuovo resuscitare il grande Paolo Limiti” che anni fa con il suo programma su rai due : “ci vediamo in tv” sapeva veramente narrare la storia della musica a 360 gradi. Ma di Paolo Limiti non vi sono eredi.
Mimmo Lastella scrittore e opinionista  [email protected]