Stella Marina

Lettera di un detenuto a sua moglie.

Carissima Stella

sei dolce e bella, oh mia angelica Stella!

Io son lontano e non ti posso vedere, né toccare.

Son via per aver commesso una fesseria.

Ma ti giuro, mi manchi molto, mi mancano molto i tuoi capelli biondi, come una spiga di grano e, gli occhi blu, come il colore del mare!

Mi manca il tuo sorriso, su quel dolce viso!

Mi mancano le tue carezze e i tuoi baci!

Ogni notte sogno che t’accarezzo il seno morbido ed angelico, sull’areola rosa un fiore rosso simbol’ d’amore, si posa!

Ogni notte, sento la tua lingua che assapora il mio corpo, bagnandolo con la saliva e, come per incanto, un fremito di piacere, lungo le mie membra, m’assale!

Come vorrei che la tua bocca carnosa e rossa, come una fragola, potesse assaporare il mio sesso voglioso di te!

E di conseguenza farti assaggiare il nettare bianco della vita!

Mi manchi molto, Stella Marina, il tuo buongiorno e il tuo caffè, la mattina!

Sento la mancanza dei tuoi gemiti, dei tuoi sospiri goderecci, quando le tue braccia al collo, m’intrecci!

Ti amo, Stella Marina, spero un giorno s’apra questa cella e finalmente potrò riabbracciare te e i nostri figli frutto del nostro inossidabile amore e finalmente, potrai ritornare a dirmi buongiorno e preparare il tuo squisito caffè la mattina!

Ora, il leone dorme; ma presto, si risveglierà e tornerà a ruggire!

Dedicata a tutte le persone lontane da casa, augurando loro una prestissima libertà e con la speranza che non commettano più errori;

in quanto, la libertà, è un bene prezioso.

Mimmo Lastella “scrittore e opinionista”