Carissimi lettori, carissime lettrici
Come è a tutti noto, chi scrive, non si è mai occupato di calcio giocato; in quanto, non appassionato e anche perché, lo ritengo un coacervo di affaristi e come affermato da Fabrizio Corona “un manipolo di adrenalinici e ludopatici cronici”, in merito alla vicenda relativa allo scandalo del calcio scommesse. Tutto ciò, non ha nulla a che spartire con la passione agonistica e il calcio disinteressato di un tempo.
Tuttavia, un po’ per amor patrio, un po’ per simpatia, credo che questa volta, i vertici della Federcalcio, abbiano fatto la scelta giusta nel nominare il tecnico toscano Luciano Spalletti alla guida di una nazionale che era ormai destinata a ricoprire un ruolo marginale nello scacchiere calcistico europeo e mondiale.
Un tecnico preparato che, a quanto ho potuto notare “nelle poche partite seguite”, gode della simbiosi con i suoi calciatori, che seguono all’unisono le sue direttive, fatto molto importante nel rapporto giocatori-mister.
Infine, son convinto che mister Spalletti, sia il c.t. che porterà la nazionale italiana di calcio a ricoprire un ruolo importante nel panorama calcistico internazionale, ruolo che a mio parere “da profano del calcio”, le spetterebbe per diritto acquisito nel tempo e per la sua storia.
Morale della favola: l’uomo giusto al posto giusto.
M. L. “scrittore e opinionista”