Sergio Marchionne: morto il manager che cambiò la Fiat

Il manager Sergio Marchionne è morto oggi nella clinica di Zurigo dove era ricoverato da fine giugno. Accanto a lui la compagna Manuela Battezzato e i figli Alessio e Tyler.

Marchionne aveva tre lauree in Filosofia, Economia, Giurisprudenza e master in Business Administration, domiciliato in Svizzera, Marchionne, l’uomo dal maglioncino nero, negli ultimi anni ha vissuto tra Torino e Detroit, guidando la ‘rivoluzione’ che ha portato in Borsa Cnh Industrial e Ferrari.

A Torino Marchionne lo aveva portato Umberto Agnelli, che lo aveva conosciuto in Sgs e lo aveva voluto nel consiglio di amministrazione. Il primo giugno 2004, pochi giorni dopo la morte di Umberto, fu l’uomo scelto per guidare la rinascita, con Luca di Montezemolo presidente e John Elkann vicepresidente.

Fu un manager al centro anche delle relazioni politiche mondiali, da Obama a Trump. Fu il manager che in Italia ha respinto l’invito di Silvio Berlusconi a candidarsi con il centrodestra ed ebbe un’intesa politica con l’ex premier Matteo Renzi dal quale ha poi preso le distanze.

“E’ accaduto, purtroppo, quello che temevamo. Sergio, l’uomo e l’amico, se n’è andato”, ha detto John Elkann annunciando la morte dell’ex ad di Fca. “Penso che il miglior modo per onorare la sua memoria sia far tesoro dell’esempio che ci ha lasciato, coltivare quei valori di umanità, responsabilità e apertura mentale di cui è sempre stato il più convinto promotore”. “Un uomo speciale”, ha detto il nuovo ad di Fca Mike Manley che ha parlato oggi dopo la presentazione dei conti dell’azienda con il debito a zero come promesso da Marchionne.

Unanime il cordoglio del mondo della politica e delle istituzioni. Mentre le fabbriche del gruppo Fca si sono fermate per salutare l’ex ad che ha cambiato l’azienda.

Sergio Marchionne è morto di complicazioni inattese e improvvise dopo l’operazione alla spalla, con un arresto cardiaco cui ne è seguito un altro.