psychedelic funeral “funerale psichedelico” (Mimmo Lastella)

carissimi lettori, carissime lettrici

nella mia passata carriera di becchino, non avevo mai visto una celebrazione funebre come quella che si è celebrata per salutare la povera Giulia Cecchettin, ovvero un semplice funerale che dovrebbe contenere il dolore di amici e, come si dice dalle nostre parti: “della famiglia del morto”, trasformato in uno spettacolo indecoroso: applausi, tintinnii di campanelli, comizi del padre della defunta e dulcis in fundo due maxischermi posizionati nella piazza principale di Padova. Il tutto al fine di compiacere il sistema turbo- capitalistico e l’informazione mainstream; che considera ormai tutto mercificabile e oggetto di spettacolarizzazione ivi compresi i morti.

Ora, non vorrei passare per un soggetto dalla mentalità arretrata e “conservatrice”, chi mi conosce, sa che non lo sono; tuttavia, un antico proverbio dice: “allegretto sì, ma non troppo”, ovvero bisogna stare al passo con i tempi; ma a tutto c’è un limite; e, strumentalizzare una tragedia familiare ai fini di marcheting e fare oudience, è a mio parere scorretto e privo di rispetto per chi quella tragedia la subisce.

Per cortesia, non trasformate i funerali in funerali psichedelici alla stregua di una partita di calcio o di un concerto.

Almeno i morti, salutiamoli nel religioso silenzio; o al massimo, con una marcia funebre.

M. L. “scrittore e opinionista”