Educazione al buon sesso: “si rompa il nido di ghiaccio in famiglia”

(Mimmo Lastella)

Carissimi lettori, carissime lettrici.

Un’ultima considerazione, voglio fare per stendere un velo pietoso sull’argomento educazione sessuale e all’affettività.

Credo che l’educazione al buon sesso e all’affettività, debba partire in primis dal contesto famigliare, ovvero i genitori, devono iniziare a spiegare il buon sesso e l’affettività ai propri figli e alle proprie figlie, sin dalle prime pulsioni, sin da quando, iniziano a giocare a far l’amore; (classico gioco del dottore e della paziente), anziché rimproverarli e reprimerli, inculcando loro il concetto che fare sesso, è roba sporca; di conseguenza tabu, riservato ai grandi e che serve solo a fini procreativi.

Tutto sommato, occorre che le famiglie di qualsiasi voglia natura “tradizionali ma anche non tradizionali”, rompano il cosiddetto nido di ghiaccio che si viene a creare intorno all’argomento sesso, rimandando il tutto a quando la prole, diventa maggiorenne.

Un genitore o una genitrice, non deve vergognarsi di spiegare ai propri figli e alle proprie figlie che, l’attività sessuale, fa parte della natura umana, a cominciare dall’autoerotismo per finire al rapporto col proprio partener e la propria partner; che non costituisce solo il mezzo per procreare, ma è la valvola di sfogo dei piaceri e desideri della carne, in sintonia con la mente; che, se non appagati ed esauditi, potrebbero portare a conseguenze nefaste.

Alla scuola, il compito di approfondire l’argomento in maniera più scientifica e medica, ovvero spiegare cos’è la contraccezione e la prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili, oltre ovviamente a dare nozioni primarie a cominciare dal rispetto reciproco dei partner, siano esse donne, siano essi uomini o “sessualmente diversi.” E perché no, studiare un po’ di narrativa e storia dell’erotismo; che, non farebbe male.

M. L. “scrittore narrativa erotica e opinionista”