Perché ho abbandonato la sinistra

carissimi lettori, carissime lettrici 

Ritengo doveroso”pur essendomi ritirato da tempo dalla vita politica della mia città e in generale”, fornire delle spiegazioni a tutti quei cittadini e quelle cittadine che, fermandomi per strada, mi chiedono: perché un personaggio storico della sinistra, tutto d’un tratto, passa con il centrodestra, schieramento politico da sempre avversato?

Orbene, il perché, è presto detto.

C’erano una volta, le ideologie; e con esse il voto ideologico: chi era comunista, votava comunista, chi era missino, votava MSI , ecc, “e c’era anche il voto clientelare vai da don Ciccio che ti da il  pacco della pasta e vota dc;”e non si discuteva minimamente, in quanto tali ideologie, erano parte integrante di una determinata personalità e, si facevano realmente portavoce delle istanze dei cittadini, attraverso: scioperi veri “non farlocchi”, serrate dei commercianti ed artigiani e cosi via.

Subito dopo la caduta del muro di Berlino, abbiamo assistito ad un repentino tramonto e annientamento di queste ideologie e con esse del voto ideologico, lasciando gradualmente spazio ad un voto astratto, fatto d’interessi lobbistici corporativi, privo di ideologie, tendenza che arriva fino ai giorni nostri; dove un gruppo di persone o partiti che dir si voglia, fatto di ex demo cristi, margheritini e diessini eterni sconfitti che chiamiamo Pd, stranamente pur perdendo ogni competizione elettorale, si trova al governo attraverso strane alchimie di palazzo e che pur di restarci, non esita ad allearsi con un movimento di esaltati, fagocitati da un venditore di bibite e da un comico, la cui proprietà, risponde al nome della Casaleggio associati, che a capo del governo “prima giallo-verde, poi giallo-rosso, ha messo un uomo che, evidentemente ha nel suo Dna, il gene dell’uomo solo al comando, del dittatore “visto che ormai, con i DPCM e le proroghe degl’inutili stati d’emergenza, normalmente ci va a nozze e c’ha preso gusto; purtroppo, con il tacito silenzio assenso del presidente della repubblica Sergio Mattarella; quello stesso Mattarella che all’epoca della costituzione del governo giallo-verde, pose il veto ala nomina a ministro dell’economia di Paolo Savona, all’epoca del CAF(Craxi, Andreotti, Forlani) tecnico di area socialista, oggi vicino ai leghisti e sovranisti; e perciò anti euro ed anti europeista.

Purtroppo, tale modus operandi e complice la presunta pericolosità della pandemia che, non ha precedenti nella storia dell’Italia repubblicana, ha generato una serie di piccoli dittatori; che dico: sceriffi alla De Luca ed Emiliano; i quali supportati dal popolo timorato del virus, impongono nelle rispettive regioni ordinanze restrittive, incuranti delle conseguenze economiche e di ordine pubblico.

Siffatto modo di far politica, non ha nulla a che spartire con la sinistra e con il comunismo, è un modo di far politica confacente a determinati interessi, tendente ad annullare la volontà del popolo ed imporre una dittatura di tipo neoliberista.

Per queste ragioni, chi scrive, considera definitivamente chiusa la stagione della mia appartenenza alla sinistra, sinistra che ormai, non esiste più, sostituita dal sinistrese, attaccato alle poltrone e timorato dei fantasmi del passato primo fra tutti: “il fascismo”, usato come capro espiatorio per mantenere l’eterno potere, che non esita a coprire le parti intime dei nudi artistici riscoprendosi bigotto pur di compiacere i musulmani i quali, infibulano ragazze e sposano bambine.

Tuttavia, pur sostenendo il centrodestra “in passato unico schieramento politico ad aver espresso un governo legittimamente eletto : il governo Berlusconi primo”, chi scrive rimane coerentemente  su posizioni ideologiche, laiche, socialiste e libertarie; tutto sommato moderate che, non hanno nulla a che spartire con le posizioni estreme e sovraniste di Salvini e Meloni.

Cari compagni sinistresi, la politica dei paraocchi, è definitivamente tramontata.

Sfortunatamente, l’uomo di strada queste cose, non le comprende; e si lascia abbindolare da imbonitori che predicano il cambiamento ma che questo, è solo una mera logica di occupazione di poltrone di potere.

Mimmo Lastella “scrittore e opinionista”