L’IPOCRISIA DELL’HARD RINNEGATO

C’erano una volta gli anni d’oro del cinema a luci rosse, anni che hanno visto nascere tante star e icone regine dei sogni e fantasie auto-erotiche di molti italiani; erano gli anni dei cine-porno: “il salottino a Bari, il trabucco ad Andria, dove ci si dava appuntamento fra amici alla domenica o anche nei giorni feriali quando le condizioni atmosferiche erano inclementi ergo: “nelle fredde sere d’inverno”, per poter guardare le performer hard delle pornostar dell’epoca e magari farsi delle solenni masturbate su di esse. Per non parlare del giro di videocassette sexy (videocassex VHS).

Molte di queste star, si sono ritirate in perfetto buon ordine dichiarando definitivamente chiusa l’esperienza del cinema per adulti; magari, dedicandosi ad altro o, semplicemente orbitando intorno attraverso i locali notturni o i prive vedi Jessica Rizzo o Loredana Bontempi.

Altre invece, si son ritirate in polemica con gli addetti ai lavori dichiarando l’esperienza di pornostar, un esperienza negativa, addirittura di costrizione; in parole povere rinnegandola e rinnegando sé stesse ma in una maniera a mio parere del tutto ipocrita, ovvero ritirandosi dalla vita pubblica; ma, “si dice al mio paese”: camminando sotto, sotto , dedicandosi all’escorting alto target; “pare sia il caso di “Milly D’abbraccio”; oppure, dopo tante peripezie andate a vuoto fra le quali, un matrimonio”, e tenuto anche conto della pandemia che, ha messo in crisi il settore dell’estetica, facendo l’accompagnatrice per cene al modico prezzo di 500 euro.

Sto parlando dell’ex attrice ravennate d’adozione, all’epoca seconda solo a Moana Pozzi: Selen, al secolo Luce Caponegro, interprete di molti film hard d’autore fra i quali ricordiamo la celeberrima Concetta Licata, un capolavoro cinematografico, scritto e diretto da Mario Salieri; la quale, preso atto dei numerosi fallimenti come dj ed estetista; ma, anche come moglie modello vista la rottura del suo matrimonio,  ha di recente riscoperto l’orbita a luci rosse, ricordandosi di essere stata Selen proponendo ai suoi fan: cene, video -cam  e quant’altro a prezzi “modici”.

Orbene nel periodo in cui l’hard era al top, ci si campava e pure di parecchio; vivevano tutti, pornostar, sceneggiatori, registi ed anche scrittori poiché , riviste cartacee e i libri per adulti, andavano per la maggiore; ci si arricchiva veramente, al contrario di oggi che il settore, ha perso molto di valenza culturale precipitando in una crisi profonda per i motivi più volte enunciati  in diversi miei scritti sul tema.

E allora cosa pensare?

Si rinnega il passato di attrice a luci rosse, non per motivi di negatività, costrizione ed altre eresie varie “anche nel settore del cinema e dello spettacolo cosiddetto normodotato, lo chiamo cosi perché, è classificato normale, ci sono luci, ombre e ricatti vari; vedi il caso Asia Argento  e le sue presunte violenze subite ad opera del produttore americano Weinstain; delle quali, se ne ricorda dopo vent’anni per ovvi motivi di marketing pubblicitario e, per divenirne la paladina del femminismo radical chic….!”Ma, per meri motivi di carattere economico e di mancanza di divismo; in quanto, dell’Adult Entertainment e del cinema porno in quanto tale, non ne parla più nessuno; tranne alcune sporadiche menzioni nei programmi di Barbara D’urso; alla quale, va riconosciuto il merito di mantenere sulla cresta dell’onda del grande schermo, l’argomento e le sue dive attuali e divi attuali, caduti nell’oblio mediatico, non certamente per loro colpa ma per colpa di un politically correct sempre più censorio e falso moralista; ormai chiuse/i nel recinto dei social e del web.

Infine, va riconosciuto alla produttrice e attrice hard Heidy Cassini e alla sua piattaforma hardchannel il merito di mantenere accesa da quindici anni a questa parte, la fiamma degli Oscar del porno, manifestazione che altri improvvisati avventurieri del settore, hanno cercato di imitare e riprodurre, ottenendo scarsi risultati.

Ritornando alle rinnegate dell’ hard credo che all’epoca Selen & C  sapevano benissimo che il loro lavoro, consisteva nell’aprire le gambe davanti ad una telecamera e lavorare d’utero; poiché, hanno firmato un sacco di liberatorie; se non piaceva, si sarebbero ritirate sin dal primo film; e non sputare nel piatto che hanno mangiato dopo trent’anni ed alla fine riprendere in maniera sommersa il lavoro rinnegato, ricordandosi dei vecchi fan credendoli bancomat. Questa egregie signore, si chiama: “ipocrisia bella e buona. E non ha nulla di pornosofico” (filosofia del porno).

O sei Selen, o sei Luce, non puoi un giorno diventare Luce e quando il pan ti manca ricordarti di essere Selen, rispolverando vecchi amori per sfruttarli.

Menomale che i ravennati, ti hanno annoverato sarcasticamente  fra le loro fortune, paragonandoti ai “mosaici di san Vitale.”

Mimmo Lastella “scrittore narrativa erotica e opinionista”