“L’INCUBO” (poesia dedicata al covid 19 di M. Lastella)

Uno spettro s’aggira per la vita umana, è pericoloso , proviene da un area malsana, sì chiama corona ma, non è una birra, nè Fabrizio, è una malattia, peggio: una pandemia!
Se da quest’incubo ti vuoi preservare , a casa devi stare! A ballare il tango meglio che finire sotto il fango!

Peggio, come a Bergamo nelle bare trasportate da un camion militare!
Oggi, domani e meglio di ieri ringraziamo e facciamo un elogio a medici e infermieri!
Sempre in trincea, con forza di volontà e abilità! A curar tutti i mali, stan’ sempre negli ospedali!
Se resti a casa, resti: un sano genitore, lavoratore, professore, se te ne freghi , contagi gli altri e finisci schiavo di un respiratore!
Orsù, raga, siam realisti, in soccorso all’Italia, da Cuba, arrivan’ i medici comunisti!
Ehi, frate, se fai il ran e ti lamenti, la polizia ti chiede: “documenti”!
Una cosa alle multinazionali, voglio dire: quest’incubo deve finire, ai profitti, rinunciate un pochino “tirate fuori il vaccino!”
In maniera tale, che possiam riavere un sorriso gioviale, alle nostre case i parenti, invitare e riabbracciare, ballare in maniera galante il tiki boom boom, come Levante.
A ballare il tiki boom, boom, come Levante!
Mimmo Lastella