Il paese delle cose astratte (Mimmo Lastella)

Carissimi lettori, carissime lettrici

Ribadisco: questo, è un paese strano, un paese in un certo qual modo sadico, disposto a subire qualsiasi angheria di regime; ma su una cosa, non transige, ovvero per il calcio e il vizio del gioco.

Fa nulla che, si fa fatica ad arrivare a fine mese, fa nulla che aumentano: “rate di mutuo e bollette, fa niente che un ragazzo di 23 anni, muore sul posto di lavoro, in questo caso sui nastri neri d’asfalto. L’importante, è che il sindaco, metta il maxischermo in piazza per vedere la partita del Bari; per il popolino “supportato da qualche zelante consigliere comunale, in cerca di visibilità e consenso”, quello è prioritario….

Questo, signori e signore, è lo specchio di un paese reale, un paese che pur nelle difficoltà quotidiane, vive nel magico mondo del surreale, abbindolato dal Dio consumismo che il nuovo ordine mondiale turbo-capitalistico e tecno-sanitario ci impone, dando l’immagine di un mondo migliore che passa attraverso la logica del consumo, della privatizzazione selvaggia e dulcis in fundo, della tanto agognata transizione ecologica di gretina memoria.

Questa, è l’Italia delle cose astratte; che scende in piazza per il calcio e non per difendere i propri diritti, che si chiude nei bar e nelle tabaccherie di buon mattino per colazioni abbondanti e gratta e vinci e non si chiude nelle cabine elettorali per tentare di cambiare il sistema.

Questa, è l’Italia del bar, calcio e gratta e vinci.

M. L. “scrittore e opinionista”.