Come tè movi, tè fulmino

Vittorio Sgarbi Mara Carfagna

Carissimi lettori, carissime lettrici

Credo che dobbiamo ringraziare Vittorio Sgarbi se nel parlamento della repubblica italiana, è entrata la voce antagonista alla dittatura dei virologi e degli scienziati addomesticati che, questo governo di grillini alleati degli eterni poltronari sinistresi, ci ha imposto; complice un opposizione, silenziosa, “chiassosa, casciara e fatta di cazzari e caciottare”.

Ovviamente, la verità fa male e allora scatta la vendetta della serie: come tè movi, tè fulmino”, detto romanesco in questo caso azzeccatissimo che significa: appena fai un passo falso, son pronto a colpirti; complice, un femminismo di tipo esasperato, pronto a rincorrere fantasmi del passato ormai polverizzati e pronto a gridare al lupo al lupo ad ogni minima baggianata che vien detta, spacciandola per atto sessista anche se, vien detta in un modo scherzoso e “satyrico”.

Orbene; caro Vittorio, ti confesso che, agli inizi della tua carriera televisiva, non mi eri tanto simpatico per via delle tue uscite: sui generis e prive di ogni decenza e galateo; ma poi, col tempo, mi son reso conto che, pur nella diversità di vedute, in moltissimi casi dietro le tue sfuriate, si celava e si cela la verità; come nel caso della presunta pandemia.

Ora, che la Bartolozzi, è stata messa lì o, per essere più corretti, è stata fatta eleggere dal capo Berlusconi, è pacifico ed acclarato; tuttavia tu e Mara Carfagna “che mi sta anche simpatica come donna”, siete stati eletti nello stesso partito, il cui capo o padre nobile, come ama definirsi, risponde al nome di Silvio Berlusconi, lo stesso che, ha fatto eleggere la Bartolozzi?

Caro Vittorio; ogni tanto, bisogna essere umili e riconoscere in un certo qual modo, chi ti ha reso una star dei talk show e chi ti ha scoperto come eccellente critico d’arte; che io sappia, questi rispondono al nome di: “Maurizio Costanzo e Silvio Berlusconi“.

Infine credo che la magistratura, in quanto istituzione, vada rispettata, scartando le mele marce alla Palamara e restando in ambito pugliese alla Savasta &c.

Per quanto concerne il femminismo, penso che debba essere meno esasperato,  rincorrere: meno fantasmi; e pensare ai problemi concreti che investono il mondo delle donne.

A Sgarbi, va la mia solidarietà e al governo dico: “ponga fine alla dittatura dei virologi e tiri fuori la verità su questo lookdown e sui morti presunti da covid 19″.

Mimmo Lastella scrittore e opinionista