Uno scrittore è uno scrittore , anche se narra l’eros


Bene, certuni leoni da tastiera anche di parte sinistrese “stranamente chi scrive, è apprezzato da commentatrici e commentatori di destra; basta dare un occhiata ai commenti lasciati sulle pagine ufficiali di Vittorio Sgarbi e del giornalista e scrittore pugliese Marcello Veneziani per verificare i like ricevuti dallo scrivente; “pena essere tacciati di dire idiozie”.

Ora, faccio una doverosa premessa; a Lorsignori, frutto di  un intellighenzia formattata che si permettono di esprimere giudizi affrettati e senza dovizia di conoscenza fisica, in verità, in verità, gli chiedo: “su quali basi insinuate ed esprimete giudizi su persone che, non conoscete nemmeno fisicamente?

Provo a dare delle spiegazioni.

La prima, è ché purtroppo, il senso di frustrazione e d’invidia che aleggia nelle menti di questi signori e signore “per par condicio”, supera il senso della ragione e trova sfogo su di uno smartphone o dietro lo schermo di un pc; internet ormai, come cantava qualche anno fa Francesco Gabbani, è diventato la droga dei popoli, l’oppio dei poveri, generando una generazione di odiatori seriali e invidiosi abituali; tutto questo a sua volta, partorisce un esercito di annichiliti.

La seconda riguarda il genere letterario trattato da chi scrive e cioè il genere erotico-hard, un genere letterario fino a qualche tempo fa, poco conosciuto alla maggior parte del pubblico, eccezion fatta per gli amatori delle riviste porno e delle collane erotiche: “i viola del momento, tabu, Afrodite, e i libri del peccato, collane dedicate rispettivamente all’hall sex, incesto e BDSM”.

Tale  tipo di letteratura, suscita l’indignazione dei bigotti, falsi perbenisti ed integralisti cattolici; i quali additano lo scrittore o la scrittrice, come maniaci, pervertiti, immorali; per il semplice fatto che essi/esse, nei loro scritti narrano il proibito, le sozzerie, il corpo umano posseduto dal demonio.

Nulla di più falso e strumentale.

“Si intende per letteratura erotica uno scritto che abbia come suo argomento principale la trattazione anche esplicita di temi legati alla sessualità e all’amore fisico, attraverso i quali vengono, non di rado, veicolati contenuti filosofici o spirituali. All’interno di questo genere si possono facilmente trovare romanzi, racconti, poesie, opere teatrali, autobiografie e manuali sessuali.”

La circolazione della letteratura erotica non era vista come un grave problema prima dell’invenzione della stampa, in quanto i relativamente alti costi di produzione dei singoli manoscritti ne limitavano la distribuzione ad un piccolo gruppo di lettori affezionati e cultori del genere; ma tutto cambiò a partire dalla fine del XV secolo, con un aumento delle restrizioni come la censura e i divieti legali di pubblicazione per motivi di “oscenità”.[2] A causa di tali proibizioni, da allora e per i secoli successivi la maggior parte di questo tipo di materiale divenne clandestino[3] e sempre più sovversivo e ribelle.

Molta di questa letteratura è arricchita da stampe di arte erotica che illustrano il testo.

Estremamente difficoltoso è il distinguo tra erotismo e pornografia, ma una distinzione, in letteratura, può essere azzardata definendo l’erotismo un percorso di conoscenza, e la pornografia la ripetizione stereotipata di una meccanica. Un’altra differenza è che nell’erotismo non è obbligatoria la descrizione dell’atto sessuale in sé, ma ci si può limitare anche alla tensione che può portare all’atto sessuale medesimo.” quindi, come abbiamo potuto notare dalla nozionistica storica su riportata, la narrativa erotica, è sempre esistita, ha avuto anche delle connotazioni di tipo filosofiche nel descrivere i piaceri carnali, l’esaltazione della lussuria che considera la pornografia, uno stadio superiore prettamente meccanico, naturale atto a soddisfare i piaceri intimi che, se non soddisfatti ed appagati, possono essere causa d’isteria e depressione; ed anche sfociare nella pedofilia, atto criminoso commesso quasi sempre da soggetti di area clericale.

Punto di domanda: “di cosa ci si scandalizza?”

Credo che bisogna considerare la narrativa erotico-hard alla stessa stregua di qualsiasi altro genere letterario /cinematografico; se parliamo di film erotici “Tinto Brass, Bigas Luna” o di film porno “salieriSchicchi o Siffredi”.

Infondo nelle fiction per adulti, non ci si ammazza, ci si diverte usando il corpo ed anche la mente.

Nelle fiction cosiddette normodotate, vedi i gialli e i thriller psicologici, c’è sempre un cadavere di mezzo, un tentativo di stupro andato a buon fine, un assassino da trovare ed arrestare, sparatorie ecc.

Per non parlare poi della compravendita di bambini presenti nei thriller americani mandati in onda dalle reti Rai e Mediaset.  

Di tutto questo, i cosiddetti moralisti, cosa ne pensano?

Tacciono; in quanto: “ un giallista, è un killer seriale, un autore di film horror, è un indemoniato pazzo scatenato, uno scrittore di narrativa erotica, è un pervertito- maniaco.”

“Pardon parlano solo per l’ultimo”.

Cari amici, abbiate rispetto per gli scrittori anche se questi hanno la licenza media  e narrano il proibito.

Mimmo Lastella “scrittore narrativa erotica e opinionista”