Carissimi lettori, carissime lettrici
Nella semifinale di Amici, Angelina Mango, ha interpretato un pezzo di storia della musica popolare partenopea.
Tammurriata nera, un brano scritto nel 1944 da Edoardo Nicolardi e arrangiata musicalmente da E. A Mario, consuocero dello stesso Nicolardi.
La tammurriata è un genere di danza campano somigliante alla pizzica salentina, fatto di tamburi e tamburelli; ed è stata portata in scena per il mondo da illustri artisti come: Renato Carosone e Roberto Murolo; ma è stata interpretata da vari cantanti come: angela Luce e Gabriella Ferri per citarne alcuni.
Il brano racconta di una donna che mette al mondo un figlio di colore frutto di una relazione con un soldato durante l’occupazione americana. Tuttavia, la donna accetta il figlio supportata da un forte amore materno.
L’intera vicenda è raccontata da una specie di coro greco che ironizza sul fatto che la donna, girando tutti i punti di vista del misfatto, affidandogli un nome italiano, rimane il fatto che è nero, nero.
“cà tu ò chiamm’Bepp ò ‘ntuon’, cà tu ò chiamm’ Bepp ò Cir’, chillo ò fatt’ è nir’, nir’, nir’, nir’ comm’ à cché”.
Un brano di difficile interpretazione, magistralmente cantato e danzato da una ragazza, figlia d’arte e che, pur non essendo napoletana d’origine, ma lucana; “quindi, ugualmente meridionale,” ha saputo trasmettere quel calore e quella passione che solo i napoletani, sanno trasmettere. Un calore ed una passione unita ad un emozionante momento artistico; che, a mio parere, solo Cristiano Malgioglio, ha saputo cogliere.
Caro Gioffrè, altro che enciclopedia Malgioglio! Tammurriata nera, unitamente ad altri classici napoletani, rappresenta uno dei pilastri della storia musicale italiana e soprattutto meridionale.
M. L. “scrittore e opinionista”