Speranza che non genera speranza

Dunque tale Roberto Speranza, un laureato in scienze politiche, in politica da tempo, un “ignorante” in medicina; alla pari della precedente ministra Bea Lorenzin, diploma di maturità classica, in politica “prima con Berlusconi, poi con Alfano ed infine col Pd, ricopre la carica di ministro della salute, nonostante il suo partito “Articolo uno –Leu” abbia preso un misero 3% alle ultime elezioni politiche; ma, si sa, in Italia tutto, è possibile purché si resti inchiodati alle poltrone”, tiene sotto scacco un paese obbedendo alle direttive di un comitato tecnico –scientifico che, non fa altro che terrorizzare gli italiani, con i suoi editti pro-covid, prevedendolo e profetizzandolo a futura memoria, attraverso le sfere di cristallo delle multinazionali del farmaco; a loro volta sponsorizzate dai grandi finanziatori dell’OMS vedi: “Bill Gates”.

Punto di domanda:

Perché, non si vogliono desecretare, gli atti di tale comitato; sebbene, il tar del Lazio, abbia ordinato di renderli pubblici?

Chiaro, c’è qualcosa che non va.

Costui, si è affrettato a ripristinare il distanziamento sociale “che, ribadisco è un metodo di Hittleriana memoria”, sui treni ad alta velocità, obbedendo di fatto a lor signori virologi; e non tenendo conto del legittimo diritto del cittadino pagante ad usufruire del trasporto pubblico per potersi spostare da un capo all’altro dello stivale italico.

Orbene, caro ministro Speranza, adottando questi metodi dittatoriali alla Ceausescu, Lei, non fa altro che avallare la strategia del terrore biologico posto in essere dai profeti di sventura che farebbero bene ad occuparsi della salute dei cittadini; e non invadere la politica sfruttando la pandemia ; come accaduto in Puglia dove, il caro governatore uscente Emiliano, “un tempo amico del grande ministro dell’armonia: Pinuccio Tatarella che ricordo, era un uomo di destra proveniente dal Msi-Dn”, ha candidato nel suo listino protettivo, il capo della task force tecnico-scientifica regionale, quel Pierluigi  Lopalco, tirato fuori “se non vado errato” dal cilindro dell’università di Bologna, trasformando di fatto la pandemia in strumento di propaganda elettorale; motivo: “battere il fascista Fitto”.

Infine, caro Ministro, invece di occuparsi di problemi astratti legati alla pandemia presunta, rispondendo: “Signor sì, Signor tenente”, risponda per una volta: “minchia, Signor tenente!” occupandosi di problemi concreti vedi per esempio: il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità privata che, nonostante sia stato approvato dalle assemblee dei suddetti lavoratori, in regime di preintesa,  i signori padroni di Aiop e Aris, hanno opposto diniego alla ratifica; determinando di fatto uno stato d’agitazione della categoria senza precedenti nella storia.

Fossi in Lei, avrei intimato i signori padroni della sanità privata imponendo la ratifica del contratto “parificato a quello del pubblico”; pena l’emissione di provvedimenti di revoca degli accreditamenti  e di confisca delle cliniche nazionalizzando di fatto la sanità privata.

“Ovviamente, se ne ha il coraggio.”

Caro ministro, nonostante il suo cognome Lei,  purtroppo non genera speranza di un futuro migliore.

Mimmo Lastella “scrittore e opinionista”