Russia 2018: meglio il calcio all’italiana di un indigesto surrogato

Alla fine la Macedonia resta indigesta a Ventura che resta aggrappato ai play off più per demeriti altrui che per meriti propri. Dopo alcune discrete prestazione l’Italia si è infilata in un tunnel dal quale fatica ad uscire. La sventura, è proprio il caso di dirlo, prova contro la Spagna ha riportato sulla terra una nazionale che non ha ancora trovato i giusti equilibri anche per alcune scelte discutibili del ct. Ventura era andato a Madrid per giocarsela a viso aperto e per dimostrare che l’Italia è pronta per un’inversione di rotta con gioco propositivo e modulo super offensivo. Alla fine è tornato a casa con tre gol sul groppone, ha vinto di misura con Israele ed a Torino non è andato oltre il pari contro la volenterosa Macedonia di Pandev. Risultati alla mano forse sarebbe il momento di fare un passo indietro e di puntare su un calcio più pratico, più italiano. Già, perché alla fine con quello si è vinto due mondiali dell’era moderna (più due ante litteram). Questo non significa rispolverare il catenaccio di ‘paron’ Rocco ma tenere presente le ‘nostre’ radici e non scimmiottare il gioco altrui (Spagna in primis).

Il momento
non sarà esaltante ma in Italia qualche giocatore buono e non è che altrove, ‘fiamme rosse’ e Germania a parte, se la passino benissimo. L’Argentina annaspa con Messi, l’Olanda è quasi fuori, la Francia deve guardarsi dal possibile ritorno della Svezia, la Croazia si gioca la vita in Ucraina e via discorrendo. I maestri inglesi non salgono sul podio dal 1990 ed hanno battuto a fatica la Slovenia. Neanche Cristiano Ronaldo dorme sonni tranquilli visto che il Portogallo rischia di dover giocarsi il pass ai play off. Del lotto, escluse le nobili europee citate e il Brasile di Neymar, forse solo il Belgio è un passo avanti. Lo sembravano anche agli Europei di Francia ma si sono sciolti come neve al sole. In sostanza basta poco per prendersi il ticket per il viaggio a Mosca (anche in economy). Vista l’Italia con la Macedonia non ci vuole neanche molto per restare a casa a guardarsi il mondiale in full HD. Alla fine della giostra il migliore attaccante azzurro è stato Chiellini e per un tempo gli azzurri la porta avversaria non l’hanno vista neanche con il cannocchiale. Il gol di Trajkovski è stata la giusta punizione per tanta approssimazione.

A fine partita
Ventura si è aggrappato agli infortunati ed ai calciatori poco impiegati. Tra under 21 e calciatori rimasti ‘forzatamente’ a casa le alternative non mancano. Forse basta semplicemente tornare alle origini. Negli anni ’50 gli esteti del calcio bollarono il calcio di Rocco perché concedeva poco all’estetica ed il risultato fu il naufragio di Belfast e l’esclusione dai mondiali del ’58. La storia insegna e, per fortuna, Eupalla ha lasciato ancora una porta aperta agli azzurri. Tocca a Ventura evitare di farsela sbattere in faccia.

ITALIA-MACEDONIA 1-1
Italia (3-4-3): Buffon; Barzagli (46′ Rugani), Bonucci, Chiellini; Zappacosta, Parolo, Gagliardini (75′ Cristante), Darmian; Verdi (64′ Bernardeschi), Immobile, Insigne. All.: Ventura
Macedonia (3-4-3): Dimitrievski; Ristovski, Musliu, Velkoski (75′ Zajkov); Radeski, Spirovski, Bardi, Alioski; Pandev (80′ Trickovski), Nestorovski, Hasani (64′ Trajkovski). All.: Angelovski
Arbitro: Tiago Bruno Lopes Martins
Marcatori: 39′ Chiellini (I), 77′ Trajkovski (M)
NOTE: Ammoniti: Spirovski, Hasani (M), Parolo (I)