Orgasmi vaccinali, clitoridi antifascisti (Mimmo Lastella)

Carissimi lettori, carissime lettrici

Si sta parlando tanto di temi sessisti, a mio parere irti di ipocrisia  e falso perbenismo; ma poi, il mainstream sinistrese e radical chic da salotto femminista , pur di propagandare la sua dottrina pro vaccini, pro green pass e antifascista, non si fa scrupoli ad usare metafore erotico-pornografiche.

E il caso delle due sciantose  da salotto televisivo italico: “la virologa Ilaria Capua e la pseudo scrittrice filo Amass Michela Murgia”.

La prima, pur di convincere le persone ad inocularsi il sacro siero benedetto sempre laudando sia in secula seculorum,  paragona l’inoculazione delle dosi di vaccino (1 2 3 stella), al raggiungimento del sublime orgasmo vaginale o clitorideo che dir si voglia.

Evidentemente la dottoressa Capua, ha confuso il siero, con la pillola rosa, se non erro prodotta dalla stessa Pfizer che sarebbe il corrispondente femminile del viagra.

La seconda, paragona “insultandolo” il prof Luca Ricolfi al clitoride femminile e alla sua sensibilità “evidentemente il suo, non smanettato da nessuno”.

Orbene, questi signori o queste gentil signore , continuano ad attuare il principio dei due pesi e delle due misure; o, alla lettera il proverbio: “fai come ti dico io e non fare, come faccio io”!

Se le metafore erotico-pornografiche le si usa per criticare una di loro “dico una di loro e non le donne di destra considerate reincarnazioni del fascismo”; allora, sono considerate sessiste, misogine e madamiste; se invece le usano loro per imbonire e fare il lavaggio del cervello ai cittadini per convincerli della sacra veritas delle loro teorie, allora tutto è concesso , anche inventarsi orgasmi vaccinali e clitoridi antifascisti.

Questa in estrema sintesi l’ipocrisia sinistrese e del politicamente corretto.

M. L. “scrittore e opinionista”