Nell’Era di destra, l’Italia che canta e suona è desta (Mimmo Lastella)

Carissimi lettori, carissime lettrici

Ma nell’era del governo Meloni, tutti i cantanti e le cantantesse che non si allineavano al pensiero unico Meloniano, non dovevano cadere nell’oblio?

Beh, come volevasi dimostrare, nella notte di San Silvestro, erano tutti sui palchi allestiti nelle varie piazze italiane, ad aspettare l’arrivo del 2023, con le loro canzonette “ridondanti di anno in anno e qualche nuova chicca.

Ciò sta a dimostrare che la campagna mediatica imbastita dalla sinistra moderna e americanista per antonomasia, basata sul terrorizzare ai quattro venti il ritorno del fantasma nero del fascismo, si è rivelata un bluff ed è stata imbastita al solo scopo di mera propaganda per convincere i cittadini italiani che l’eventuale ascesa della donna dall’abito nero,  pardon blu notte avrebbe creato una sorta di censura della cultura musicale perennemente di sinistra, con qualche sfumatura di destra, ma perennemente di sinistra.

I palchi sono stati allestiti in pompa magna, come ogni anno “tranne la parentesi pandemica, l’onnipresente Amadeus “ormai divenuto il deus ex macchina della truppa Rai in fatto di musica e canzoni, era sempre li sul palco a condurre l’ormai consueto anno che verrà.

Quindi anche nell’era di destra, l’Italia che canta e suona, è desta; anzi, si sta assistendo ad un nuovo fenomeno mediatico e social: “le cantanti che sfoggiano le loro nudità e curve mozzafiato per la gioia dei loro followers ergo “cantanti in calore”.

M. L. “scrittore e opinionista”