Morto David Zard, il male ha ucciso il promoter dei grandi del rock

David Zard aveva 75 anni e ieri, 27 Gennaio 2018, è morto a Roma, era malato da tempo. Fu il primo promoter in Italia organizzando, negli anni Settanta, i concerti nei più grandi stadi italiani, ospitando da Madonna a Michael Jackson, dai Rolling Stones a Frank Zappa, dai Cat Stevens a Elton John, da Tina Turner a Bob Dylan.

Quando iniziò a organizzare concerti in Italia c’era il caos, violenza, la tensione nei concerti con gli autoriduttori sempre pronti a sfondare i cancelli, i servizi d’ordine a cercare di contenere i danni e la polizia, quando arrivava, a caricare tutti, chi aveva il biglietto e chi no e David era sempre lì, appassionato e pronto a discutere con chi sfondava i cancelli, ma anche pronto a migliorare le cose, a spingere per avere strutture più adatte ad ospitare la musica dal vivo, pronto anche a prendersi cura degli artisti, oltre che del pubblico.

Davide, assieme a Francesco Sanavio e Franco Mamone, è stato tra i pionieri del mercato della musica dal vivo in Italia, seguendo gli esempi inglesi ed americani, portando nei palasport, nei teatri, negli stadi, tutti i più grandi artisti del rock e del pop, subendo quaranta anni fa, le critiche di chi pensava a lui come ad uno “squalo” della musica, interessato solo al soldi e non all’arte. Davide era si interessato a fare soldi era ovvio ma lui voleva “creare” eventi e business, anche quando il business non c’era, lui provava ad inventarlo; aveva una visione dell’industria dei concerti, ma era anche un appassionato di musica, conosceva artisti, generi, tendenze, si informava, era attento a tutto ciò che accadeva nello scenario musicale a livello mondiale, aveva fiuto, conosceva e riusciva a vedere il talento anche nei gruppi e nei solisti più giovani e li ha sostenuti, soprattutto negli anni Ottanta e Novanta, facendo da manager a moltissimi di loro: Branduardi, Nannini, Cocciante.

Lunghissimo è l’elenco degli artisti che ha portato a esibirsi in Italia, icone della musica mondiale come Madonna, Michael Jackson, Dylan, i Rolling Stones, i Genesis, i Traffic, Santana, Lou Reed. I concerti erano bellissimi, innovativi, rischiosi, come quello di Lou Reed, nel 1975: un tour devastato dagli incidenti, che ebbero il loro culmine al Palasport di Roma, con le cariche e i lacrimogeni di polizia e carabinieri all’interno della struttura. Era il segnale della fine, che arrivò di li a poco, con le molotov sul palco di Santana.

Davide però non si diede per vinto e continuò a cercare una strada, ragionevole e sana. Negli anni Ottanta e Novanta, infatti, organizzò ancora concerti, sempre più grandi e belli, sia italiani, come il megaconcerto di Baglioni allo stadio Olimpico di Roma, che internazionali. Si interessò del mondo del musical contemporaneo, dove ha firmato il più grande successo di tutti i tempi, quello di Notre-Dame de Paris, un successo sotto ogni punto di vista e il merito, oltre che di Cocciante, è proprio di Zard che non solo ha creduto nell’artista e nelle sue idee, ma gli ha dato i mezzi per realizzarle. David realizzò anche molte altre produzioni, come Tosca amore disperato di Lucio Dalla.

Davide, sposato con Patrizia Tomasich, lascia un figlio, Clemente, che è il suo erede sotto ogni punto di vista, si Clemente, che già lavora con successo nello show business. Davide Zard aveva una forte e originale personalità; era burbero e simpatico, difficile e morbido, affettuoso e tagliente, le sue fortissime convinzioni e il suo amore per la musica hanno dato tanto alla musica italiana e allo spettacolo di tutto il mondo e per questo sarà da tutti ricordato.