Mikail Gorbaciov: “l’autore della deriva capitalista dell’Urss”

 

Carissimi lettori, carissime lettrici.

Con il dovuto rispetto che merita una persona che lascia questo mondo, diamo l’ultimo saluto a colui il quale, consegnò l’URSS nelle mani della globalizzazione turbo-capitalista, sgretolando un blocco “socialista”, che fino ad allora, si era tenacemente opposto alla smania d’egemonia occidentale, capitanata dagli Usa e tutta la compagnia cantante dei suoi stati satelliti, ivi compresa l’Italia.

Egli, con la sua Perestroika, sgretolò, oltre all’impero sovietico, anche tutta la galassia dei partiti comunisti, consegnandoli nelle mani del capitalismo finanziario, detentore del nuovo ordine mondiale; che all’epoca muoveva i suoi primi passi, decretando la fine del potere e della dignità della classe lavoratrice, ponendo le basi per la nascita di un nuovo sottoproletariato.

In Italia, fu l’ispiratore della fine del glorioso Pci, ancora berlingueriano, trasformandolo “tramite il suo discepolo Occhetto e compagnia cantante” dapprima in una forza socialdemocratica, per poi essere assorbita dalla parte democristiana e morotea, con la conseguente assuefazione al sistema emergente; che col tempo ne è divenuto parte integrante, con la nascita del Pd, partito marcatamente di destra economica; lasciando a pochi irriducibili, il mantenimento del vessillo comunista e diversamente sovranista.

L’era Gorbaciov, fu l’era dell’inizio della fine delle ideologie; che lasciarono spazio ad una visione prettamente personalistica e commerciale della politica, fino alla concezione tecnocratica della nascente Unione Europea; che ricordiamo, non era minimamente nei pensieri e nei metodi di chi, ebbe l’idea di unirla, mi riferisco ai vari Ernesto Rossi e Altiero Spinelli, il cui progetto, era di tutt’altra natura.

Gorbaciov, verrà sepolto, accanto alla moglie Raissa, nel cimitero di Mosca.

M. L. “scrittore e opinionista”