Ma il trasporto pubblico locale va nazionalizzato (Mimmo Lastella)

Carissimi lettori, carissime lettrici.

In questi giorni, mi sto occupando del malfunzionamento della ferrovia del nord barese “tristemente nota per il tragico incidente ferroviario del 12 luglio 2016 che costò la vita a 23 persone e provocò una cinquantina di feriti e che all’indomani di quella straziante giornata, il presidente Mattarella ebbe ad affermare: “non sarete lasciati soli”.

Bene a distanza di sette anni da quel fattaccio che chi scrive imputa ad una gestione superficiale di un azienda che fino ad allora, era considerata leader del TPL (trasporto pubblico locale) la Ferrotramviaria spa della famiglia del conte de kùius Oscar Pasquini, si è rimessa in funzione nella tratta teatro di quell’incidente: la Corato- Andria sud, con l’apertura  “a distanza di oltre quarant’anni dalla prima petizione che ne chiedeva l’istituzione” della stazione Corato sud ospedale che consente ai viaggiatori pendolari residenti nel famoso quartiere cerasella “la c’rasedd’ in dialetto” di raggiungere  i propri domicili risparmiando tempo.

Fin qui tutto regolare “voi direte”.

E invece no. L’odissea omerica dei poveri viaggiatori e delle povere viaggiatrici che stanno sostenendo gli aumenti di biglietti  e abbonamenti imposti dalla regione Puglia;  della sfortunata ferrovia del nord barese, un tempo diretta da un grande direttore generale: l’ing Giuseppe Cesario “comunista vero”anch’egli defunto”,  padre nobile del progetto di ammodernamento della stessa e che ai tempi dei famosi treni far west e degli elettrotreni in ferro Ansaldo-Breda, nonostante fosse a binario unico, contava circa sei milioni di viaggiatori l’anno, continua.

Ritardi e soppressioni di treni ingiustificati, perturbazioni di linea e orari sballati; che hanno portato i viaggiatori e soprattutto le più agguerrite viaggiatrici all’esasperazione fino ad ingaggiare una forte azione di protesta nei confronti di Ferrotramviaria Spa e principalmente chiedendo con una petizione della quale, chi scrive, è uno dei promotori, l’intervento della regione Puglia e del ministro Salvini, affinché   si riporti tutto nella norma, accertare le responsabilità di Ferrotramviaria, fino a valutarne la revoca di concessione.

A proposito di concessioni e appalti.

Credo che il trasporto pubblico locale, così come la sanità, siano sacrosanti diritti del cittadino; e come tali, devono essere a gestione pubblica, stornati dai capitoli di bilancio ufficiali e sottratti al mercato che spesso e volentieri, diventa preda di imprenditori senza scrupoli giustamente chiamati “prenditori”; i quali, seguendo le direttive del nuovo ordine mondiale turbo-capitalistico, agiscono in nome e per conto del Dio profitto, incuranti dell’utenza oggi chiamata clientela, come ai tempi del medioevo dove i poveri che si recavano sotto il portone della casa del padrone, col cappello in mano ad elemosinare un tozzo di pane, venivano chiamati: “Clientes”; e per i quali, lavoratori e lavoratrici, non sono considerati esseri umani ma numeri e schiavi  sottopagati; e che a sua volta, la classe politica ne fa serbatoio di voti.

M. L “scrittore e opinionista”