Loretta Goggi e il suo varietà di stile (Mimmo Lastella)

Carissimi lettori, carissime lettrici

Benedetta primavera, è stato il varietà che ha segnato il ritorno nella televisione italiana di un genere di intrattenimento che non si vedeva da anni, ovvero l’intrattenimento serio e di stile.

E chi, se non lei: “che del varietà, ne è stata la regina”, poteva essere al timone? La fantastica ed inimitabile Loretta Goggi, una donna di classe; che al contrario delle starlette moderne, non è portatrice di volgarità, non è una creatura della tv spazzatura e gossippara, portata in auge dall’era berlusconiana “televisivamente parlando”.

Ma di uno spettacolo fatto di storia, gag e canzoni cantate in duetto.

Spero che nell’immediato futuro quella che un tempo, noi della generazione boomer per usare un termine coniato da Pierluigi Diaco, chiamavamo mamma Rai, continui su questa falsa riga, ovvero produca un genere di format seri che narrano la vera natura dello spettacolo fatto d’intrattenimento non volgare che non offende nessuno; ma che renda piacevoli le serate degli italiani, come ai vecchi tempi. E il mio, non vuol suonare come un rigurgito nostalgico e conservatore; ma un semplice riportare la linea editoriale fin qui seguita dai media nazionali “specie della tv di stato”, su di una retta via fino ad ora smarrita, della serie: “allegretto sì, ma non troppo”.

In quanto a Loretta, riportata agli onori della televisione italiana da Carlo Conti che la volle al suo fianco fin dagli albori del suo show: “tale e quale”, spero che il buon Dio ce la conservi per una ancor lunga vita e ritorni con una seconda edizione del varietà di stile che fino ad ora era caduto nel dimenticatoio, surclassato dal pettegolezzo polemico e se mi consentite dal porno dell’anti porno di dursiana memoria “visto che le soubrette di oggi, amano mostrarsi semi nude e con davanzali in bella mostra onde acquisire followers.

Loretta, ma anche sua sorella Daniela, un tempo sogno erotico adolescenziale di chi scrive, rappresenta un’icona della televisione italiana, ma anche del cinema “ricordiamo la magistrale interpretazione nello sceneggiato “La freccia nera” e soprattutto delle imitazioni e doppiaggi vari. E in quanto tale, deve e “devono” essere ricordate”.

E “mi raccomando” nessuno le tocchi”.

M. L. “scrittore e opinionista”.