Lo scrittore Mattia Signorini: ‘Avance intime in cambio di una recensione’

 

Un caso Weinstein anche nel mondo della letteratura. Lo scrittore Mattia Signorini ha rotto gli indugi ed ha racconto la sua sua vicenda attraverso un post pubblicato su Facebook. Senza fare giri di parole il trentasettenne ha raccontato di avance sessuali in cambio di una recensione su un noto quotidiano. ‘Pochi giorni prima che uscisse il mio primo romanzo pubblicato con un editore importante, la mia agente mi ha portato a una festa in un grande appartamento milanese. Voleva far conoscere un po’ di mondo a un ragazzo che veniva dalla provincia ed era digiuno di tutto e di tutti. Era il settembre del 2007. A quella festa c’erano diverse personalità della cultura, qualche personaggio televisivo, una testata di gossip che scattava foto. Una sorta di Grande Bellezza in salsa nordica. Attaccato alla parete c’era anche il quadro di un pittore famoso del passato. Non ricordo chi era, è stato troppi anni fa, ma ricordo di aver pensato che dovesse costare come il fatturato annuale di una piccola azienda. Però una cosa me la ricordo bene. Distesa sul divano centrale, c’era una giornalista tuttora molto conosciuta che aveva da poco passato la sessantina. Sono sicuro che molti di voi l’hanno anche vista in televisione più di qualche volta, o di sicuro hanno letto i suoi articoli su una delle principali testate italiane. Anch’io la leggevo. La stimavo. Stimavo la sua eleganza e le sue parole. Avrei voluto solo avere l’occasione di parlare con lei. E magari di farle avere il mio romanzo. Se le fosse piaciuto, un suo articolo avrebbe davvero fatto la differenza’. Il trentasettenne ha precisato che la giornalista fu inizialmente avvicinata dall’agente che curava i suoi interessi’
‘La mia agente la conosceva di vista, e mi ha presentato come un suo nuovo autore. La giornalista ha interrotto il discorso che stava facendo con i due ragazzi diciottenni che aveva al suo fianco (erano venuti con lei? Li aveva trovati lì? Questo non lo so) e mi ha dedicato tutta la sua attenzione. Mi ha detto, prendendomi la mano: «Siediti qui, vicino a me», e ha iniziato a parlarmi facendosi vicina, e facendo sentire me molto importante. Voleva conoscere la trama del mio romanzo, sapere cosa facevo nel resto della mia vita. Ero affascinato da lei, questo non lo posso negare. Ed ero anche speranzoso di avere una sua recensione’. Lo scrittore ha precisato di non essere rimasto a lungo a conversare per non tediare eccessivamente la professionista.

 

La proposta osé della giornalista

‘Non volevo disturbarla oltre e dopo un quarto d’ora buono l’ho ringraziata per il suo tempo, le ho detto che le avrei fatto mandare il romanzo dall’ufficio stampa e mi sono dedicato a percorrere avanti e indietro il ricco buffet parlando con gente a caso. Un’ora dopo l’ho vista avvicinarsi alla mia agente. Le ha detto qualcosa, poi è venuta verso di me e mi ha dato un bacio sulla guancia. Non era un bacio affettuoso, né un saluto distaccato. Mi ha sussurrato all’orecchio: «Ti aspetto a casa mia, così parliamo del tuo libro». L’ho guardata andare via abbracciata insieme ai due diciottenni’.  Mattia Signorini ha concluso il suo resoconto social con la proposta indecente formulata dalla giornalista. ‘Ho chiesto alla mia agente cosa le avesse detto. Lei mi ha allungato un biglietto da visita: «Vuole che tu vada da lei. Ti farà una pagina intera, ma mi ha detto che questa recensione avrà un prezzo».  Mi ricordo molto bene cosa ho risposto: «Dovrebbero recensire un libro per il libro, non per andare a letto con l’autore». La mia agente ha sorriso. Era un sorriso malinconico, come a dire Sì, hai ragione, tutto questo è un po’ uno schifo. Da quella giornalista non sono mai andato, e non è mai uscita nessuna recensione sulla testata per cui scriveva. La mia agente mi ha detto che qualche copia venduta in più non valeva la bellezza di guardarsi allo specchio e sentirsi puliti. La pensavamo nello stesso modo.