Lettera di un ipovedente al presidente dell’Uici (unione italiana ciechi e ipovedenti) Mario Barbuto (Mimmo Lastella)

Egregio presidente, Le esprimo il mio più totale rammarico e dispiacere, per la sua scelta di candidarsi, in un partito che, ha predicato bene e razzolato male; la Lega di Matteo Salvini, predicato bene, in quanto essa, si è sempre dichiarata contro i ministri Speranza e Lamorgese. Razzolato male, perché gli stessi ministri, gli ha sostenuti nel governo Draghi, approvando le più becere misure ricattatorie poste in essere da un ministro “Speranza”, ipocondriaco e che nonostante egli fosse di sinistra “a questo punto a chiacchiere”, in nome dell’odio luciferino nei confronti del popolo italiano che covava nella sua contorta mente, non ha esitato ad imporre misure restrittive folli che ricordano i tempi ormai remoti del terzo reich.

Una di queste misure becere, è senza ombra di dubbio, il ricatto posto in essere nei confronti di lavoratori e pensionati; fra questi, vi sono anche lavoratori, lavoratrici e pensionati/e non vedenti, disabili e ipovedenti, come chi scrive, ovvero il subordino del lavoro, della pensione al possesso di una tessera verde che, a sua volta, comportava l’obbligo ad inocularsi un vaccino sperimentale del quale, non se né conoscevano sostanze ed effetti collaterali, venuti fuori, col passar del tempo, effetti collaterali, che hanno provocato morti improvvise.

Da iscritto Uici, ho apprezzato la piattaforma programmatica approvata dal consiglio nazionale dell’associazione, concernente: misure urgenti in materia di disabilità, cecità ed ipovisione da sottoporre alla discussione di tutte le forze politiche in campo nella competizione elettorale del 25 settembre; ma credo che quella piattaforma programmatica, non troverà accoglimento presso le forze politiche di sistema, appiattite su posizioni europeiste, atlantiste e globaliste, men che meno nella lega salviniana che, a tutto pensa fuorché ai disabili ; se non per ragioni propagandistiche e di accattonaggio voti.

Ovviamente, ciascun cittadino italiano, ha il sacrosanto diritto di partecipazione alla vita politica di questo paese; ma credo, caro presidente che, la scelta di candidarsi in un partito che, non ha né arte, né parte, come la Lega, sia una scelta errata.

M. L. “scrittore, opinionista e iscritto Uici.”

p.s.  Caro presidente credo che a questo punto, a norma di statuto, Lei si debba dimettere e non autosospendersi.