La strada del forno

Ricordi di un tempo passato, un tempo che se ne è andato e non ritornerà più. Vi parlo di quando veramente natale e tutte le festività religiose, si festeggiavano contornate di tanti riti tradizionali ivi compreso quello dei dolci fatti in casa ed infornati ai forni a legna artigianali,  un tempo esistenti ed oggi industrializzati.

La strada del forno, in dialetto: “la strad’ dù furn’”, è una poesia scritta tanto tempo fa da chi scrive, in vernacolo coratino che ripercorre un periodo della mia esistenza; il periodo che va dall’infanzia all’adolescenza, nel quale da buon meridionale, ha vissuto i vari passaggi delle tradizioni cultural-popolari di un territorio, ivi comprese le tradizioni natalizie e pasquali.

Vi riporto qui alcuni stralci tradotti in italiano.

Quando ero ragazzo, abitavo alla strada del forno; dove al mattino, si sentiva l’odore del pane appena sfornato.

Quando era giorno chiaro, s’infornava il pane all’imbianchina “una simpatica signora anziana del paese dedita a fare il pane in casa, chiamata cosi perché il marito, faceva l’imbianchino”. quando si era in prossimità del natale, s’infornavano dolci tipici natalizi, fatti in casa: “amaretti, marzapani, sasamelli”, a pasqua le scarcelle, il venerdì e il sabato le nocelle per i venditori di frutta secca; i quali la vendevano la domenica; perché sulla tavola dei meridionali, e tutt’oggi quel prodotto del suolo, non poteva e non può mai mancare.

A San Giuseppe e la pasquetta, i ragazzi portavano ad infornare i calzoni di cipolla  “ altra prelibatezza pugliese e meridionale da fare invidia alla pizza napoletana e la farinata ligure”.

“Compare Cataldo “titolare del forno”, questo calzone, fallo cucinare per bene! Perché, lo deve mangiare mio figlio che, è un avvocato!”

Oggi, quel forno, è ancora lì; “ovviamente in disuso” ma, non ci sono le persone di tanto tempo fa “che popolavano il quartiere ed erano piene di umanità e fratellanza nonostante i loro  difetti”. Di quando, le nocelle a MinguccioDomenico” , mio padre che era un commerciante dei prodotti del suolo, divenuto istituzionale per la sua bancarella all’angolo di via Duomo “via centrale della città di Corato”, si dovevano infornare.

Queste in estrema sintesi le tradizioni di un sud, in perenne ricerca di riscatto e dignità.

Mimmo  Lastella “scrittore e opinionista”