La fantasia, non va in lockdown

Nell’anno in cui un regime di despoti liberisti, agli ordini di potenti lobby farmaceutiche e non solo, dispone le più demenziali restrizioni in nome di un virus artefatto che va curato nelle sedi dedicate, affossando intere categorie produttive e con esse quel che resta della cosiddetta classe operaia.

Nell’anno in cui, questi despoti seminano odio attraverso l’imposizione del distanziamento sociale “pratica d’ittleriana memoria” e nello stesso tempo, impongono la cultura del burka e dell’uomo mascherato, l’unica cosa che non sono riusciti a restringere, è la fantasia.

No, non sto farneticando, né tantomeno chi scrive, è sotto l’effetto di psicofarmaci o di delirium tremens, derivante da febbre da cavallo passeggera; ma, è il frutto di una seria riflessione.

Nel tempo della dittatura dell’emergenza e dell’imposizione del pensiero unico e uniformato, dei canterini di bella ciao dai balconi; ma anche delle legittime proteste di piazza contro un governo che evidentemente, ha un qualche problemino di convivenza con uno stato libero e democratico, l’unica cosa che galoppa ed è scevra da DPCM  O UPCM  “che non traduco per motivi di decenza ma chi ha orecchie per intendere, intenda” è la fantasia.

Per fortuna, non ci è stato impedito di fantasticare, di mettere per iscritto , sogni e progetti futuri che albergano nella mente di ciascuno di noi, siano essi proibiti, siano essi non-proibiti, le fantasie o fantasticherie che dir si voglia, continuano a circolare liberamente, scevre da mascherine, mascherone e mascarelle e prive di mummificazioni varie e soprattutto, non soggette a multe ed arresti; no, non si può arrestare la fantasia.

La fantasia, è parte integrante della mente pensante, va resa libera e indipendente e ove, è possibile messa in pratica.
La fantasia, non va in lockdown.

Mimmo Lastella “scrittore e opinionista”