Io fascista?  Ma mi faccia il piacere! (Mimmo Lastella)

 

Carissimi lettori, carissime lettrici.

Galeotto fu, un post ironico e a trabocchetto, postato su di un gruppo di racconti erotici; nel quale, chi scrive, metteva in evidenza l’Ipocrisia di certe donne di spettacolo di area culturale sinistra ed antifascista, ovvero si criticava il fatto che costoro, postano foto in topless per la gioia erotica e sotto certi aspetti lussuriosa di fallawers maschili e poi, criticano il porno ufficiale; di fatto surclassandolo e creando una sorta di porno in fascia protetta da tv spazzatura.

Fin qui, nulla di strano. Lo strano misfatto, nasce quando un gruppo di cosiddetti leoni da tastiera, inizia a commentare in maniera negativa il su citato post, definendomi dapprima un morto di passera che prova piacere, praticando autoerotismo su foto di attrici e cantanti in topless, poi definendomi: un fascista e sessista.

Dunque secondo costoro: “io sarei un masturbatore fascista, in camicia nera, che ha fatto la marcia su Roma nel 22, ha aderito alla repubblica di Salò, poi è scomparso rinascendo “comunista del Pci” ed infine ridiventando fascista abbracciando la Meloni e tutto l’arcipelago antisistema che la pensa diversamente dal pensiero unico e uniformato della sinistra; che, parafrasando Vittorio Feltri, vede nero e fantasmi dappertutto, finanche nei gruppi Fb che trattano di narrativa erotica ed erotismo in genere.

Costoro devono sapere che: “chi scrive, nasce sì, con simpatie adolescenziali  missine; ma poi, è stato sempre orbitante in area social- comunista, sostenendo battaglie per l’ottenimento di diritti essenziali; come per esempio, il diritto sacrosanto dei lavoratori e lavoratrici non vedenti e ipovedenti ad ottenere un dignitoso posto di lavoro, battaglia condotta al fianco dell’organizzazione di categoria per antonomasia: “l’unione italiana ciechi ed ipovedenti”.

Ha sempre sostenuto il libero esercizio dell’attività sessuale, anche il diritto ad esso per i soggetti portatori di disabilità.

È favorevole alla liberalizzazione della cannabis e al diritto della persona sofferente ha ricevere una dignitosa sorella morte corporale parafrasando san Francesco D’assisi.”

In quanto alla storia: “chi stabilisce che il fascismo, è un crimine, non un opinione e il comunismo geneticamente modificato no, classificando i morti generati dai fascisti, morti di serie A e i morti generati dai comunisti, morti di serie B?”

Per la risposta, vi rimando alla lettura del libro di un grande giornalista e scrittore di sinistra,anch’egli tacciato di fascismo e revisionismo storico: “Gianpaolo Pansa;”il sangue dei vinti” il quale sottolinea il fatto che, durante la guerra di resistenza, furono commesse ad opera dei rossi partigiani, molte atrocità nei confronti dei militanti fascisti, atrocità e soprusi, dimenticati dalla storia ufficiale.

Per non parlare poi dei fascisti diventati improvvisamente comunisti come Giorgio Bocca e Cesare Pavese e dulcis in fundo il fratello minore di Antonio GramsciMario”, sempre rimasto in camicia nera.

Gramsci e i suoi fratelli, tre storie tormentate Marcello Veneziani”.

Perché, ho abbandonato la sinistra? Semplice; perché, la sinistra, non esiste più, si è trasformata nella facciata fuxia e a stelle e strisce del centrodestra; non per questo, son diventato fascista.

Cari leoni nullafacenti da tastiera, il fascismo moderno, è un altro, ovvero quello imposto dagli antifascisti.

Prima di aprir bocca, assicurarsi che il cervello sia collegato e soprattutto, occorre studiare la storia, a  doppio senso, non a senso unico, come imposto da anni dal mainstream.

Per quanto concerne l’esercizio autoerotico,”trimoni in dialetto barese”, chi scrive, non né ha bisogno, in quanto da circa dieci anni, essendo uno scrittore erotico, con l’eccitazione, ci vado a colazione,pranzo e cena. Anzi, con i miei mille fra racconti e romanzi “alcuni dei quali, dedicati al mondo LGBT+Q”, ho fatto eccitare, godere e raggiungere un perfetto orgasmo a centinaia di migliaia di lettori e lettrici.

M. L. “scrittore e opinionista”

Si consiglia la lettura degli articoli di Marcello Veneziani: “bocca della verità sul fascismo e riapriamo il caso Cesare Pavese”.