Il politico navigato e quello improvvisato (Mimmo Lastella)

Carissimi Lettori, carissime lettrici

Alcune considerazioni sui due presidenti delle camere neoeletti.

Seppur di matrice politica uguale, ci troviamo di fronte a due profili differenti, ovvero abbiamo il politico navigato: “Ignazio La Russa”, un uomo proveniente dalla destra missina, sostenitore del Duce e del fascismo; il quale, una volta eletto alla seconda carica istituzionale dello stato che ricordiamo, funge anche da vicepresidente della repubblica ha saputo fare un discorso di alto profilo politico-istituzionale, mettendo da parte idee e ideologie, parlando a tutto l’emiciclo  senatoriale, elogiando Sandro Pertini, riconoscendo a Liliana Segre, un bagaglio culturale e storico di tutto rispetto, attribuendole il titolo di presidente morale dell’assemblea.

Ha ringraziato il sommo pontefice per la sua guida spirituale.

Specie in questo periodo difficile della nostra storia repubblicana “mondiale ed europea”, occorre lavorare per il bene comune.

Un ultimo dato positivo va riconosciuto al neopresidente del senato, è quello di aver ammesso intrinsecamente al pari della Segre,

 l’importanza storica e culturale delle due feste nazionali per antonomasia, ovvero il 25 aprile e il primo maggio, dalla destra, etichettate come feste rosse. Non ho condiviso la sua idea di istituire il 17 marzo, la festa del regno d’Italia; in quanto, quello, non fu proprio un atto unitario; ma, l’inizio di un vero e proprio saccheggio del popolo meridionale.

Un profilo politico di scuola Almirantiana.

Di tutt’altro tenore, è stato il discorso d’insediamento pronunciato dal neopresidente della camera: Lorenzo Fontana.  

Un discorso non terzo, basato sulla teoria bigotta, ipocrita e falsa moralista del “Dio, patria e famiglia”, di chiara matrice confessionale “visto che ha citato San Tommaso D’acquino che nulla c’entra con lo stato laico e ovviamente anch’egli, ringraziato Papa Francesco, incurante della presenza in aula di forze politiche di diversa estrazione ideologico-culturale dissimile dalla maggioranza che lo ha eletto. Una maggioranza, anch’essa  un po’ eterogenea, vista la presenza di componenti liberal-socialiste in Forza Italia.

Egli, ha dimostrato tutto il suo essere un politico improvvisato, creato da un personaggio che all’epoca voleva dividere l’Italia, che considerava Roma ladrona, che voleva mettere il tricolore sotto i piedi; e che, ha ringraziato per averlo creato politicamente.

Non si può rappresentare la terza carica dello stato, con pregiudizi ideologici, ma spogliandosi delle proprie convinzioni e interpretando il sentimento di tutti.

Questa, la differenza fra un politico navigato e un politico improvvisato; che usa i temi etici e sociali, solo ed unicamente a fini di propaganda.

Del resto, da pessimi maestri, nascono pessimi discepoli.

M. L. “scrittore e opinionista”