Carissimi lettori, carissime lettrici
Leggo da Huffpost, che qualcuno ha paragonato il PD di Helly Schlein al PCI di Berlingueriana memoria; peccato che la segretaria radical chic e gauche al ragù, non sappia nemmeno cos’era e “cos’è” il Pci, essendo lei nata nel 1985.

Tuttavia, alla sinistra italiana o presunta tale, per potersi riscattare da tutte le sue nefandezze che, hanno permesso alla destra populista e retrograda di andare al governo e di conseguenza rialzare la testa, dopo circa settant’anni di oblio, occorre a mio modesto parere, introdurre due mosse essenziali.
La prima, è quella di abiurare tutte le turpitudini antidemocratiche poste in essere durante il periodo pandemico; e di conseguenza chiedere scusa al popolo italiano.
La seconda, è quella della Réunion di tutte le componenti della sinistra sparse e venutesi a creare dopo lo scioglimento del PCI che le teneva in un certo senso unite, ovvero la a me simpatica “come donna s’intende” Helly, nella sua qualità di leader del maggior partito dello schieramento, dovrebbe per lo meno tentare di mettere intorno a un tavolo tutte le su citate componenti; che dovranno redigere un vero e proprio programma di governo alternativo a quello delle destre conservatrici, di chiaro stampo progressista e se, mi consentite diversamente sovranista.
Occorre assumere una posizione chiara e determinata nei confronti dell’Unione Europea; che si sta dimostrando punitiva per il nostro paese, ovvero chiedere maggior rispetto pena l’uscita dalla stessa.
Essere equidistanti da Nato e Usa, condannando le guerre e ripudiando le stesse come strumento di offesa e difesa.
Ed infine rendere dignità alla classe operaia attraverso un vero e proprio programma rivoluzionario: “salario minimo, adeguamento di stipendi e pensioni al caro vita, reintroducendo la scala mobile e introduzione di una patrimoniale in ordine crescente “in base al reddito”.
A margine di tutto ciò, occorre altresì, rendere lo stato italiano sempre più laico, libertario, in senso multiculturale e multietnico, con buona pace degli ariani alla Vannacci; senza però, perdere la bussola delle nostre tradizioni e radici, ovvero rendere free le convinzioni religiose, culturali ed etiche di ciascun individuo, scevre da tentativi propagandistici e retrogradi di taluni che fanno dell’oscurantismo di chiaro stampo medioevale la loro bandiera.
Mi rendo conto che per certuni, quanto da me scritto, può essere considerata eresia, ma a mio giudizio è la base essenziale per costruire una sinistra vera ed assieme ad essa un mondo migliore da lasciare in eredità ai posteri.
“scrittore e opinionista”