DA PAVONE A ZALONE : “è un attimo”

Premesso che a me, Checco Zalone, non è tanto simpatico nonostante, sia un mio conterraneo, in quanto, lo ritengo un personaggio creato di sana pianta dall’establishment mediatico nazionale e locale “al fine di produrre ascolti e macinare profitti usando noi allocchi cittadini italiani”.

Premesso questo.
Il suo ultimo film: “Tolo Tolo” che, si appresta a divenire super campione d’incassi, mette in evidenza il rapporto quotidiano della stragrande maggioranza dei cittadini italiani, con i migranti; prendendo in giro: “sovranisti, fascisti, razzisti e dulcis in fundo omofobi vari che si aggirano fuori e dentro il web ed anche nel parlamento della repubblica” da volerlo addirittura senatore a vita; aimè, rimasti delusi anche perché nel suo film recita una piccola parte Nichi Vendola ex presidente di sinistra della regione Puglia.

Ora, le grandi lobbies discografiche, con la complicità del su citato establshment e con la “scusante di bilanciare il rapporto uomo donna all’interno della lista dei cantanti in gara alla kermesse sanremese”, pur di non far emergere talenti non raccomandati da grandi talent di successo, tirano fuori dal sarcofago, udite, udite : “la signora Rita Pavone!” la ragazza je je che cantava negli anni 60 : “il ballo del mattone, datemi un martello, cuore ed altre”. Canzoni che, son rimaste nella storia e che, hanno fatto innamorare tante coppie di fidanzatini dell’epoca.

“Rita Pavone ieri ed oggi”.
Un tempo Rita, oltre ad essere un a bravissima cantante, se la memoria non m’inganna, era anche una simpatizzante del partito socialista di Craxi; oggi, oltre a risiedere in Svizzera,improvvisamente diventa * destrista sfegatata, sostenitrice dei porti chiusi e di capitan Salvini, la storia narra che in una recente competizione elettorale per le politiche, si sia anche candidata nella lista capeggiata dal post fascista Mirko Tremaglia nella circoscrizione senatoriale estero (politiche 2006).
Orbene; cos’hanno in comune, Rita Pavone e Checco Zalone? assolutamente nulla; anzi fra di loro, c’è una differenza ideologica abissale. Tuttavia “parafrasando una formula matematica”, un minimo comun denominatore fra di loro c’è, ed è la strategia mass mediatica dei “due piedi in una scarpa”.

Il primo piede, è quello di scardinare l’eterna egemonia della sinistra che domina il settore cultural-musicale-cinematografico italiano attraverso l’inserimento nei vari programmi “nello specifico caso il festival di Sanremo”, di soggetti vicini ai sovranisti e alla cultura di destra.

Il secondo piede, è quello di irridere i problemi reali di questo paese, attraverso la creazione e di conseguenza l’emersione di soggetti in grado di parlare alla pancia e all’arrabbiatura generale della gente in carne ed ossa.

Morale della favola: “la madre delle lobbies centrifughe, è sempre incinta”.

Di Mimmo Lastella “scrittore e opinionista”