Conte e la mossa del cavallo (Mimmo Lastella)

Carissimi lettori, carissime lettrici

Nonostante Conte e l’M5s, si siano resi protagonisti nel passato pandemico delle peggiori mattanze nei confronti di cittadini e lavoratori , in collaborazione con la sinistra non sinistra, l’avvocato di Volturara Appula, ha dimostrato astuzia e animalesca politica, nel saper cavalcare i temi storici della sinistra estrema, ovvero: il mantenimento del reddito di cittadinanza, in origine salario sociale, proposto in ilo tempore dall’allora segretario di rifondazione comunista Fausto Bertinotti, il salario minimo e dulcis in fundo la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario, anch’essa in origine proposta bertinottiana; per non parlare poi dell’accordo elettorale col partito Gay; che, non è riuscito nella raccolta delle firme per la presentazione di una sua lista autonoma.

Un audace mossa del cavallo o, mossa vincente “per usare il linguaggio dell’Uomo Tigre”; che ha consentito al movimento grillino di risalire la china; visto che alla vigilia delle elezioni, era dato per serenamente spento.

Dunque, si profila all’orizzonte un nuovo movimento che si erge a difensore civico della classe operaia, dei diseredati, poveri ed emarginati, nonché dei diritti “sacrosanti” del popolo degli LGBT+, con a capo: un nuovo Che Guevara, che risponde al nome di Giuseppe Conte, definito dallo scrittore e filosofo Marcello Veneziani: “il nuovo Conte Vanesio”.

Il Masaniello del XXI secolo, pur sostenendo il Draghistan, ha saputo colmare un vuoto, lasciato dalle sinistre, sia diversamente sovranista, ridotta al lumicino, “nonostante De Magistris”, sia governista e draghista, reduce da una sonora scoppola elettorale, per le sue nefandezze commesse ai danni del popolo italiano, per poi pentirsi all’ultimo minuto, rinnegando il Jobs act.

L’avvocato del popolo, con la sua giravolta spaziale, ha saputo conquistare la fiducia del popolo della sinistra, una fiducia secondo me, mal riposta; in quanto, egli e il movimento grillino, non saranno mai in grado di sostituire il vecchio PCI.

M. L. “scrittore e opinionista”