CHE SIA UNA PASQUA DI RESURREZIONE E PRE-RESSURREZIONE

 

 

Carissimi lettori, carissime lettrici.

Sono ormai due anni che, con la scusante della pandemia, il sovrano ordine mondiale, ci ha privato dei più elementari diritti di libertà e di socializzazione; a mio parere per beceri interessi corporativi che , non sto qui a ribadire perché ormai, triti e ritriti.

Fra le tante cose, che gli esimi rappresentanti e luogotenenti italici  del su citato ordine sovrano “vecchi e nuovi”, hanno cancellato dalla cartina geografica degli italiani, e con la complicità di una chiesa , ormai assuefatta al potere dominante, “in questo caso, non il contrario, per ovvi tornaconti”,  vi è il sacrosanto diritto dei cittadini, in particolar modo meridionali, di celebrare secondo le tradizioni ultra secolari, i solenni e mesti riti della settimana santa, con i loro annessi e connessi, ovvero la possibilità data in tale occasione alle bande musicali “ormai ferme da circa un anno e mezzo”, di eseguire marce funebri che sono veri e propri pezzi d’opera, scritti da grandi maestri e compositori lo sottolineo: “meridionali” per onorare e ricordare  la passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo.

Di queste marce funebri, rimaste  impresse nella mia mente e nella memoria collettiva di tanti cittadini, credenti e non, voglio citarne alcune, per esempio: “Vella, il cui vero titolo è: “Una lagrima sulla tomba di mia madre”; ma riconosciuta Vella dal nome dell’autore che l’ha composta, il maestro compositore siciliano A. Vella, le quali note risuonavano all’albeggiare di ogni venerdì santo levandosi dal sagrato della parrocchia di San Giuseppe, un quarto d’ora prima dell’uscita del simulacro della vergine Addolorata a sua volta salutata da un’altra marcia celebre “Eterno dolore”, composta dal maestro napoletano P. Quatrano

Ed infine, Dolor di madre del maestro di origini tarantine; ma residente nella mia città Corato Raffaele Miglietta; a suo tempo, composta proprio in onore della madonna Addolorata.

Fatto questo breve excursus storico sui riti del venerdì santo che precedono la Pasqua di resurrezione , cancellati da un regime demenziale, voglio augurare a me stesso e a tutti voi, una pasqua di resurrezione, non solo di nostro Signore; ma di pre-resurrezione di   tutti noi dalla morte infinita della dittatura sanitaria; nella quale, questo manipolo di pochi inetti, ci ha catapultato.  

Buona pasqua a tutti.

M. L. “scrittore e opinionista.”