Arisa: morbida e sensuale (Mimmo Lastella)

Carissimi lettori, carissime lettrici

Ho visto la semifinale di ballando con le stelle; e devo giudicare positivamente l’eccitante esibizione di Arisa. Essa si è esibita in una danza del ventre o “travel fusion”, con il suo compagno d’avventura Vito Coppola, ballerino di professione.

Per una buona volta, la mia opinione sulla cantante di origine lucana “quindi meridionale doc”, coincide con quella di Selvaggia Lucarelli, ovvero essa, ha un ventre morbido e sensuale; “certo, non paragonabile al ventre-cocomero descritto nel mio ultimo racconto: “Rina la fruttivendola e il cocomero eccitante”, in uscita a breve; ma esprime ugualmente tutto l’erotismo e la sensualità tipica della donna mediterranea, nature, senza trucchi e trucchetti di chirurgia estetica.

Se ci aggiungiamo il suo nuovo look di capelli: lunghi e biondi e le labbra carnose, condite con un po’ di rossetto carneo, essa, ha tutte le carte in regola per intraprendere la carriera di attrice cinematografica per adulti, con buona pace dei detrattori social che, in nome di un falso moralismo e bigottismo senza religione “per dirla col filosofo e scrittore Marcello Veneziani”, la denigrano e la disprezzano, criticando un suo eventuale cambio di passo in direzione dell’adult entertainment,  senza conoscerne le motivazioni che sono alla base di tale scelta, ovvero la sua remota passione per il sesso e l’erotismo da essa stessa raccontata, in una recente intervista, giudicandola: “una poco di buono”.

Con tutto il rispetto e la stima per Rocco Siffredi; che di recente ha manifestato l’intenzione di girare una scena p*rno con lei, ma per una professionista come Arisa, occorre un film adult serio, ovvero con erotismo e soft-porn*grafia che s’incastonano con una storia, nel suo caso specifico biografica, ovvero tenuto conto della sua passata esperienza ad Amici, la vedrei bene nei panni di un insegnante di musica che confidando i suoi desideri proibiti ad un’amica collega, quest’ultima, la introduce nel mondo del sesso , non sfrenato s’intende.

Quindi, non solo zum, zum, come recitava una canzone di Raffaella Carrà,  ma un film erotico–softporn vero, d’autore che, col passare del tempo, potrebbe divenire un cult; magari, con un finale musical.

M. L. “scrittore narrativa erotica e opinionista”