ACHILLE LAURO, COME “CIAULA D’OR’? (membro d’oro)

La performance posta in essere dal cantante Achille Lauro, durante la sua esibizione sul palco dell’Ariston,mi riporta alla mente, un episodio accaduto nella mia città: “Corato-Bari” durante il periodo fascista.
Correva l’anno 1925 quando il podestà avv. Vincenzo Ripoli, al fine di burlarsi dei cittadini e dei lavoratori ed inneggiare alla virilità maschile, fece erigere in una piazza cittadina, un monumento raffigurante: “un uomo tutto nudo, con un pugnale in mano e i genitali in bella mostra.
Il podestà, pressato dall’indignazione e dalle vibrate proteste dei cittadini che, per l’occasione inventarono un canto in dialetto coratino “ciaula d’or'” successivamente, fece tagliare il grosso membro del monumento”.

    Ora, premesso che di inneggiante al fascismo (a parte il titolo me ne frego che potrebbe dar adito a qualche sospetto di apologia), non ha nulla credo che con quella performance il buon Lauro, abbia voluto rendere omaggio alla virilità maschile aimè offuscata dall’equazione sesso = violenza che purtroppo in quest’ultimo periodo balza sempre più agli onori delle cronache e di cui la bravissima Rula Jebreal fatto cenno nel suo monologo.
Voglio stendere un velo pietoso sulla vicenda Achille Lauro, con un punto di domanda ironico, ovvero: “Achille Lauro può essere paragonato al simbolo della virilità maschile, Ciaula D’or’ (menbro D’oro?)
Mimmo Lastella “scrittore e opinionista”.